2 beards are better than one! My interview with Aaron Smith (…and art is back on lepillolledistefano)

Questo blog è sicuramente molto legato allo stile e alla moda, ma da sempre quando ho scovato un personaggio che mi incuriosiva, un talento, qualcuno che per me era fuori dal comune, ho sempre sentito l’esigenza di condividerlo con voi. È successo lo stesso con l’artista Aaron Smith. Non l’ho mai incontrato di persona, ma il web è un potente mezzo per arrivare a figure lontane che ammiri, così internet e, soprattutto, i social network, sono stati un link che ho sfruttato dopo aver visto in giro, proprio sul web, i quadri di Aaron. Colori brillanti e accesi, intensi, capaci di colpire subito, anche una persona poco esperta come me. Poi mi hanno affascinato le pennellate, così forti, vigorose, sicuramente passionali. Infine i soggetti dipinti, sicuramente fuori dal comune: uomini che sembrano arrivati a noi da tempi lontani, da un’epoca in cui un’eleganza formale, fatta di riti quotidiani, li rende ora a nostri occhi figure iconiche, tutti con la barba e i baffi, come se fossero usciti da fotografie di un’epoca vittoriana. Ho iniziato a seguire il tumblr dell’artista e mi ha iniziato ad affascinare il suo percorso, tanto che ho avuto la necessità di chiacchierare con lui per scoprirne di più. Aaron è stato così gentile da rispondere alle mie domande. Quello che ho scoperto è qualcuno che mi ricorda uno di quegli uomini da lui stesso dipinti, solidi, tutti d’un pezzo!

Eccovi la nostra chiacchierata.

 

This blog is definitely very close to style and fashion, but always when I came across a character that intrigued me, a talent, someone who in my opinion was out of the ordinary, I always felt the need to share it with you. The same happened with artist Aaron Smith. I’ve never met him in person, but the web is a powerful way to reach a distant figures that you admire, so Internet and especially social networks, have been a link that I used after seeing around, especially on the web, Aaron’s paintings. Vibrant colors, bright, intense, capable of immediately catching the attention, also the one of a not very art-experienced person like me. Then I got fascinated with the brush strokes, so strong, vigorous, certainly passionate. Finally, the subjects painted, extraordinary men who seem to come to us from ancient times, from a time when a formal elegance, made ​​of daily rituals, turns them now in our eyes into iconic figures, all with a beard and mustaches, as if they had just came out from photographs of the Victorian era. I started to follow the artist’s tumblr and I began being intrigued by his work and path, so much that I needed to talk with him to find out more. Aaron was kind and nice enough to answer my questions. What I found is someone who reminds me of one of those men of his own paintings, solid, strong and fascinating!
Here’s our chat.

L’artista / the artist Aaron Smith

Puoi dirci quando hai deciso che l’arte sarebbe stata la tua vita e avrebbe potuto diventare anche un lavoro? L’arte è sempre stato qualcosa che hai sempre voluto fare?
L’arte è sempre stata importante nella mia vita. Ho un fratello gemello di nome Owen e sin da piccoli abbiamo  sempre fatto un sacco di cose, fra il disegno e la pittura. Come siamo cresciuti, penso che i miei genitori si sono preoccupati che entrambi potessimo diventare artisti. E in effetti lo siamo diventati, io sono stato incoraggiato a provare qualcosa di diverso, ma senza successo. Ho insistito molto per frequentare la scuola d’arte come college. Entrambi abbiamo frequentato l’Art Center College of Design studiando illustrazione. Dopo la laurea e aver vissuto a New York per due anni, è diventato chiaro per me che l’arte sarebbe stato il mio mondo.

Dove trovi ispirazione per il tuo lavoro? L’arte è qualcosa che ti segue tutti i giorni?
Quando si parla di arte io sono decisamente un nerd. Storia dell’arte, pittura, collezionismo e insegnamento. Sono ispirato dal Modernismo, dal Post-impressionismo, dagli inizi dell’arte  fotografica, dall’arte folk e da quella primitiva. E sono ovviamente ispirato anche dalla vita quotidiana.

Raccontaci qualcosa dei tuoi ultimi lavori.
Beh, ho collezionato vecchie fotografie, in particolare di uomini, per molti anni. Alla fine ho deciso di incorporare queste immagini nel mio lavoro. Sono interessato alla mascolinità come costruzione sociale. Come la cultura e i suoi rituali influenzano la percezione di sé degli uomini e il modo in cui si presentano? La cultura tribale formalizza questi rituali in modi belli e drammatici. Voglio tracciare un parallelo tra i rituali tribali e i costumi occidentali legati al sesso maschile dipingendo gentiluomini vittoriani/edwardiani con colori esotici e pennellate espressionistiche.

‘Pommie’, 2012, oil on panel, 48″ x 32″

Godi di una enorme ‘fan base’ grazie forse a tutti i ritratti di persone barbute. Quanto è lusinghiero per un artista sapere di avere un enorme seguito? Quanto importante è stato il web per te? Me lo chiedo perché io stesso ti ho conosciuto proprio grazie a tumblr.
Il web è stato un modo molto importante per me di entrare in contatto con un pubblico. Ho appena superato i 5000 seguaci sul mio sito http://mucksnipe.tumblr.com/! Barba e uno stile dandy contemporaneo sono molto amati dal pubblico in questo momento. Credo di aver toccato un nervo scoperto grazie al mio lavoro e a quelle scene, così come sono piaciute ai fan della pittura espressionista. Ed è stato davvero divertente mettersi in contatto con nuove  persone sia all’interno, sia all’esterno del mondo dell’arte.

‘2 Beards (Czar Nicholas II, George  V)’, 2009, oil on panel, 60″ x 48″

Se guardi a ritroso la tua carriera quali pensi siano i momenti più importanti fino ad ora?
Wow, non ho mai pensato al mio percorso in questi termini. Beh, oltre ai momenti importanti che ho già citato, credo che un momento importante sia stato qualche anno fa, quando ho smesso di esporre i miei lavori, preferendo trascorrere tre anni solitari in studio senza fare mostre. Il mio lavoro si è evoluto, diventando molto più colorato e aggressivo in superficie rispetto a prima. Il tempo lontano dai riflettori mi ha davvero permesso di sperimentare. Oltre a questo, ammetto che cerco di vivere piccoli momenti importanti ogni giorno in studio.
Quali sono i principali problemi che un artista può incontrare nel nostro periodo storico?
Ci sono artisti oggi più  che mai. Il primato del sistema delle gallerie è stato scosso dall’avvento di Internet. Se gli artisti non abbracciano la rete, sono in pericolo di perdersi nel caos generale. Ci sono un sacco di lamentele su queste nuove realtà. Personalmente penso che questi sviluppi siano entusiasmanti.
Come è il mondo dell’arte oggi? Pensiamo all’arte come a qualcosa di sacro, non commerciale come altri mondi. Ma molti sono i critici che sottolineano il lato commerciale che l’arte ha oggi. Cosa ne pensi?
Suppongo che si debba fare i conti con il lato commerciale del mondo dell’arte per poter sopravvivere. Il mio lavoro all’interno dello studio è sacro per me. Il “mercato” non entra nella mia mente mentre sto dipingendo. Il pluralismo del mondo dell’arte e il potere della comunicazione oggi permettono alle persone di scoprire e seguire tutti i tipi di lavoro di un artista. Se un artista condivide coerentemente il suo lavoro online, attraverso i social network, il pubblico si svilupperà. E questo può togliere un po’ di pressione dalle spalle di un artista. Se si tratta la “carriera” nell’arte come un gioco interessante che si evolve, il tutto può essere vissuto come una naturale estensione del processo creativo piuttosto che come un peso.
Dove possiamo trovare le tue opere?
La galleria che mi rappresenta a New York, Sloan Fine Art (http://www.sloanfineart.com/) è il mio principale punto di riferimento. Il modo migliore per tener traccia delle mie nuove mostre è il mio sito http://aaronsmithart.com/.

 

‘Deevie’, 2012, oil on panel, 60″ x 40″

Dal momento che il mio blog è basato su stile e moda. Raccontaci qualcosa del tuo stile. Come è il tuo guardaroba? Capo di abbigliamento preferito?
Sono un fan dello stile dapper, un modo di vestire tradizionale, ma con un tocco moderno. Come ci si potrebbe aspettare, ho un po’ un feticcio per lo stile ispirato al del XIX secolo. Essendo un artista un po’ distratto e occupato, io posso indossare jeans, stivali da lavoro e camicie a quadri più spesso che quegli abiti neo-dandy che sono una così grande fonte di ispirazione per me e il mio lavoro. Ultimamente porto alcuni cappelli d’epoca e ogni tanto mi potete vedere con un papillon.
La tua definizione di eleganza?
L’eleganza è chiarezza e fiducia in se stessi.
In che modo pensi che l’arte e la moda siano legati?
Per me sono sempre collegati. Essendo un artista figurativo, sono interessato principalmente ai volti della gente e ai corpi. Oltre a queste cose, la moda può essere molto rivelatrice di una persona. Suppongo che il nostro modo di vestire, visto che si tratta di scelte, rivela più di noi che la nostra fisionomia stessa.
Progetti per il futuro? Ci sono ancora sogni che vuoi realizzare?
Molti suppongo. Io non mi proietterei troppo lontano nel futuro, però. È importante essere presenti nel momento. Detto questo, voglio ampliare la mia comunicazione, continuare a dipingere e sforzarmi di scoprire cose nuove in studio.

‘Chopsy’, 2011, oil on panel, 28″x24″

On the second page of this post (just click on the title, the post will be opened alone and the second page appears!) the english version of this interview!

Pagine: 1 2

  1. micheluzzo Rispondi

    davvero bello il lavoro di quest’artista…che sa trasmettere fascinazione e di cui vorrò di certo ammirare il lavoro “dal vivo”!!! quanto il Guerrini ha postato è di certo un assaggio capace di ingolosirmi…

Post your thoughts