Io non sono un tipo da giacca, e già ne abbiamo parlato in questo blog, però ne subisco il fascino e quando una cosa non la puoi avere, o come nel mio caso non ti dona tantissimo (almeno la mia testa mi dice così e magari sbaglio, ma ognuno ha una percezione molto personale del rapporto esistente fra il proprio corpo e lo specchio!), finisci per osservarla sempre sugli altri. Io ammiro tutta una serie di personaggi (la lista è lunga e alcuni nomi appartengono ad illustri colleghi e personaggi supercool), addosso ai quali la giacca sta davvero bene. Analizzando le preview per l’a/i 2012 non ho fatto a meno di notare le molte giacche protagoniste. Ne ho scelte qualcuna per voi. Non dico per me, SOB!, quindi quando deciderete di acquistarle pensate a me che mi morderò le mani per un po’ di sana invidia! :O)
Eccovi le mie scelte dalle Preview di Pitti.
Partiamo da un completo. Il colore è spettacolare (e sarebbe adattissimo al sottoscritto, ma soprassediamo), l’outift è figlio di un’eleganza un po’ british-style, dal mood chic, ma disinvolto, rilassato. Sartorialità davvero di stile. Cantarelli il brand.
Un modern tailoring quello della collezione Daniele Alessandrini Grey, che debutta a questo Pitti Immagine Uomo, declinazione contemporanea e d’avanguardia dell’abbigliamento formale, con la quale lo stilista amplia gli orizzonti della sua originale interpretazione dell’estetica maschile. Capo icona è la giacca in lana doppiata con motivo check, nelle tonalità del vinaccia, e toppe in pelle tinta al vegetale. Sono i particolari a renderla unica: bottoni in corno, interno composto da pannelli in lana, mixati seguendo originali giochi cromatici e impreziositi da inediti profili a contrasto.
Quando vedo delle pins io esco subito di testa, sapete che non c’è cassetto nell’Archivio Guerrini che non ne contenga un bel po’, per cui ho subito notato la giacca 3 in 1 di Altea. Una giacca con tasca pochette ed effetto fast dye accoppiata ad un cardigan con bottoni. La fodera della tasca si trasforma nella pochette dal pattern jacquard, mentre il cardigan diventa l’interno della giacca ‘Londra’ che si propone come capo unico per il freddo invernale. Le spille sono piccoli souvenir appuntati sulla giacca dal globetrotter internazionale a cui la collezione è indirizzata. Viene quasi da pensare ad una figura come il Tyler Brule di ‘Monocle’. E questo mi piace assai!
Tante intuizioni per Aquarama, che porta avanti una bella ricerca sia sui nuovi tessuti tecnologi, sia nell’ambito dei tessuti naturali, per quanto riguarda il primo aspetto interessante il ‘tecno tweed’, inedita interpretazione in chiave hi-tech di un classico intramontabile dello stile British. I punti di colore tipici del tweed sono valorizzati nel nuovo tessuto, che acquista grazie alla tessitura con fili di nylon un aspetto brillante e plus tecnici di moderna funzionalità. Io ho amo moltissimo i gessati, per cui è stato davvero ‘love at first sight’ quello con l’innovativo ‘hidden pin-striped’, ovvero ‘gessato nascosto’, in pura lana. Grazie ad una ricercata lavorazione a coste, le tipiche righe del gessato, invisibili a prima vista sul tessuto, compaiono solo una volta che la giacca è indossata, allargando la trama. Si crea così un particolarissimo effetto disomogeneo, valorizzato anche dai bordi a taglio vivo che rendono questo capo ancora più unico. Fantastico!
Last, but not least, una proposta più informale: la giacca JFour in denim. L’effetto vissuto la rende perfetta per chi ha un animo da rocker, per chi sale su una moto rombante, ma anche per chi normalmente costretto e incravattato durante tutto l’arco della settimana, almeno nel famoso ‘dressing down friday’ si permette un capo un po’ più a misura di una fuga fuori città appena concluso l’orario d’ufficio.