Miguel Vieira ci parla del suo sito Beyond Fabric e anche di una collezione uomo molto speciale!

Ho conosciuto Miguel all’84° edizione di Pitti Uomo di giugno scorso, l’amico comune male®, fotografo contributor de lepilloledistefano, ci ha presentati e io ho finalmente dato un volto ad un blog che seguivo. Miguel Vieira infatti è il creatore di Beyond Fabric, dal natio Portogallo Miguel ci racconta la sua personale visione dello stile declinato al maschile. In occasione di quella nostra prima chiacchierata il collega mi ha raccontato che c’era la voglia di ampliare il progetto, di dare spazio ad uno shop online e di ri-editare un capo del costume portoghese. Appena ne ha avuto occasione Miguel mi ha mostrato queste mantelle e io me ne sono innamorato. Ho pensato che mostrarvele fosse anche l’occasione giusta per intervistare il fondatore di Beyond Fabric, per un confronto sulla moda, sul mondo del web e molto altro. Ecco la nostra chiacchierata, un po’ lunga lo ammetto, ma ne vale davvero la pena. Enjoy! / I met Miguel at Pitti Uomo 84 in June, our mutual friend male®, a photographer contributor of lepilloledistefano, introduced us, and I finally had the chance to give a face and an image to a blog that I follow. Miguel Vieira is in fact the creator of Beyond Fabric, from his native Portugal Miguel tells us his personal vision on man-style. On the occasion of our first conversation my colleague told me that there was a desire to extend his project, to give space to an online shop and re-edit a piece of clothing typical of the Portuguese history. As soon as he had the opportunity Miguel showed me these cloaks and I must admit totally fell in love with them. I thought that showing them here, posting the pics that Miguel sent me, was also an opportunity to interview the founder of Beyond Fabric, for a chat about fashion, about the world wide web and much more. Here’s our chat, a bit long I admit, but it is really worth the reading. Enjoy!

Puoi dirmi come e quando hai deciso che potevi lavorare nella moda e perché hai deciso di aprire un sito ?
Credo di dover tornare ai miei anni da adolescente per trovare la risposta. Sono cresciuto a Figueira da Foz, una piccola cittadina di mare in Portogallo, dove il surf è l’obiettivo principale e la moda cade nel dimenticatoio. Tuttavia, visto che mio fratello maggiore prima ha studiato a Berlino e poi si è trasferito a Londra per lavorare come architetto, ho iniziato a viaggiare verso queste città così legate alla moda dalla più tenera età e questo è stato per me il punto di svolta. In un certo senso posso dire che mio fratello sia stato una grande influenza nel plasmare il mio stile e un nutrimento per il mio amore per la moda che mi ha accompagnato da sempre. Anche se la moda è sempre stata presente nella mia vita ed è diventata il mio principale interesse personale, è stata tenuta in sospeso durante l’università dove mi sono laureato con un Master in Ingegneria Civile e durante i miei primi anni da professionista. La decisione di creare Beyond Fabric è venuto nel 2010, in un momento in cui ho cominciato a mettere in discussione le scelte di vita fatte fino a quel momento: all’inizio era un semplice fuga dalle fatiche della mia vita quotidiana, ma presto mi sono reso conto che avevo qualcosa di diverso da dire, un punto di vista personale sullo stile e che c’erano persone là fuori che non sono davano un valore a queste opinioni, ma si rapportavano ad esse. Devo dire che anche se il mio lavoro è tipicamente legato alla moda e all’industria legata ad essa, non ritengo il mio sito un “fashion blog”, nel senso che mi allontano dalla realtà mainstream per concentrarmi maggiormente su ciò che è stile personale, espressione di sé, trendsetting e, in generale, le cose che mi interessano di più.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro legato al sito. Hai viaggiato molto, ci siamo incontrati a Pitti per esempio, quali sono stati fino ad ora i momenti migliori di questo percorso?
Beh, mettiamola in questo modo: se dovessi scegliere un momento cruciale della mia vita, sarebbe sicuramente il giorno in cui ho creato Beyond Fabric. È stato un punto di svolta cruciale che mi ha dato la possibilità di modificare il mio percorso e perseguire il mio sogno, ma ancora più importante, mi ha permesso di conoscere me stesso come individuo e di spingermi oltre i miei limiti. Oltre a questo straordinario cammino di transizione da ingegnere civile alla moda ed esplorare la mia creatività, dovrei forse dire che finora la parte migliore della gestione del blog sono state le persone che ho avuto modo di conoscere e con cui ho lavorato. Il lavoro con il blog ha aperto porte che potevo solo sognare di aprire, sia a livello personale, sia professionale. Io non viaggio in realtà quanto mi piacerebbe, ma avere la possibilità di andare a Pitti due volte l’anno è sicuramente un’esperienza eccezionale: Pitti è considerato la “mecca” del menswear per un motivo e la prima volta che ho messo piede all’interno della Fortezza è stato uno di quei momenti che ricorderò per sempre. Oltre alle fiere e alle manifestazioni, vorrei dire che vedere tutto il duro lavoro riconosciuto dai follower, da colleghi e dall’industria della moda è di per sé un’esperienza estremamente appagante. Ogni like, reblog o commento positivo è un enorme passo nel rassicurarmi che sono sulla strada giusta e il lavoro a tempo pieno, durante il mio (inesistente) tempo libero, a volte con maratone di 14 – 16 ore, ha sicuramente un sapore molto speciale.

Ora hai anche un nuovo progetto che credo sia molto cool. Puoi dirci come hai fatto a sviluppare un marchio e dove è nata questa idea?
Credo che Beyond Fabric come marchio si presenti come naturale processo di evoluzione del blog. Ho avuto questo sito per circa 4 anni e poco a poco ho capito che è diventato un marchio di per sé. La gente riconosce il logo, ha sviluppato un senso di identificazione con il suo universo e lo associa a un’estetica precisa e una linea di pensiero coerente. Essendo un blog personale, io sono il volto di Beyond Fabric e lo rappresento in ogni modo, con una conseguente fusione tra la mia personalità e quella del marchio. L’idea di materializzare il marchio in collezioni e collaborazioni è emersa dalla volontà di rappresentare fisicamente la mia visione e la mia estetica. Credo che più si è appassionati di qualcosa, più ci si concentra su di esso e si immaginano nuove possibilità e interpretazioni , anche se ci sono già una serie di marchi o offerte che ami già. Il mio obiettivo per Beyond Fabric come marchio è proprio quella di esplorare tali possibilità e interpretazioni , per offrire pezzi unici che riflettono la mia estetica e che mi piacerebbe indossare.

In che modo la nuova avventura è legata allo stile portoghese?
Prima di tutto, lasciami iniziare dicendo che io amo il mio Paese: il Portogallo è uno dei paesi più ricchi quando si tratta di patrimonio storico e culturale, fortemente segnato dai suoi antenati, la cui presenza è, ad oggi, sentita un po’ in tutto il mondo. Pur avendo deciso di scrivere il blog in inglese e sviluppare i miei progetti puntando ad un pubblico internazionale, sono orgoglioso di questo patrimonio e ho sempre mantenuto un forte legame con il Portogallo.Questa nuova impresa ha forti radici nella cultura portoghese, più che nello stile portoghese (che, a mio parere, è davvero difficile da definire). Per la prima collezione di Beyond Fabric ho scavato in profondità nel nostro patrimonio reinterpretando quello che ritengo essere uno dei suoi pezzi più sorprendenti: i capi tradizionali indossati dai pastori nel sud del Portogallo, o come li chiamavamo “capotes alentejanos”. Queste mantelle secolari dovevano resistere a condizioni atmosferiche avverse e nonostante le loro origini un po’ rustiche, ho sentito che avevano un potenziale eccezionale per essere aggiornate per includere il menswear contemporaneo e guadagnare un posto nel guardaroba dell’uomo moderno. L’unicità dei mantelli deriva non solo dal design caratteristico che consiste di una lunga maglia con due strati sovrapposti sulle spalle e un caratteristico collo in pelliccia, ma anche dalla esclusività dei materiali utilizzati nel processo di fabbricazione. I tessuti di lana tradizionali, Burel o Surrubeco, sono attualmente prodotte solo in due stabilimenti portoghesi e dispongono di una pesante trama molto fitta che li rende antivento e impermeabili, mentre i colli di pelliccia aiutano a preservare il calore e aggiungono un bel elemento visivo al capo. L’edizione limitata che ho prodotto mira a preservare l’essenza del Capo per quello che riguarda la progettazione e i processi di produzione tradizionali, introducendo alcuni cambiamenti: la vestibilità è stata modificata in modo da rappresentare una silhouette più aderente, i rivestimenti interni a contrasto sono stati selezionati in base all’esterno per creare combinazioni uniche e la pelliccia sui collari è stato cambiata da volpe a montone. Il risultato è un pezzo dal design esclusivo  che include secoli di patrimonio culturale, abbastanza versatile da essere indossato  sopra un abito o un abbigliamento più casual, dalla grande versatilità e raffigurante una delle più recenti tendenze di moda maschile.

Quale è il target di riferimento per questi capi, chi li indosserà e dove possiamo trovarli ?
Questo nuovo progetto ha preso vita attraverso il mio negozio on-line: http://www.beyondfabric.eu/products, dove è possibile non solo trovare i capi di Beyond Fabric, ma anche collaborazioni e nuovi designer portoghesi. Per ora, l’obiettivo è quello di fornire una gamma completa di capi e accessori tutti realizzati in Portogallo, mostrare alcuni dei progetti più interessanti in giro e cercare di ottenere il meglio dai nostri tessuti di alta qualità e dalla nostra industria dell’abbigliamento. Beyond Fabric come marchio mira a materializzare l’universo del blog e la mia estetica in pezzi indossabili: io definisco il mio stile un “classico europeo con un tocco eclettico”, quindi le mie creazioni e le loro possibili evoluzioni saranno incentrate sul mantenere la loro essenza portando però anche qualcosa di nuovo. Detto questo, credo che questi capi saranno apprezzati da persone che amano sentirsi bene con se stessi, che ne stimeranno sia la qualità, sia le caratteristiche distintive, ma nel complesso persone in grado di comprendere l’importanza di trasmettere un’immagine precisa e sicura in ogni momento, sia nelle occasioni più rilassate, sia nei momenti più formali.

In generale, come è la scena di moda nel tuo Paese ?
Anche se il Portogallo ha percorso una lunga strada quando si tratta di moda, soprattutto negli ultimi anni, credo che siamo ancora molto indietro rispetto ad altri omologhi europei in quello che riguarda la mentalità e l’accettazione sociale di quello che è considerato diverso. Non è un compito facile trovare una definizione di stile portoghese, così dalla mia esperienza, uno stile che sia espressione di sé porta ancora a ricevere occhiate e osservazioni quando si cammina per strada (e io non considero il mio stile per nulla stravagante). Tuttavia le cose sono cambiate per il meglio a causa di una serie di motivi: il crescente accesso ad informazioni globali attraverso blog e siti, che ha un effetto soprattutto sulle generazioni più giovani; il momento attuale nell’abbigliamento e nelle calzature ha continuato ad attrarre marchi di tutto il mondo,  contribuendo anche ad una nuova visione per tutti coloro che operano nel settore della moda; alcuni dei nostri designer più noti e altri emergenti stanno ottenendo molta attenzione in ambito internazionale; eventi legati al fashion system come Moda Lisboa sono cresciuti e attraggono un crescente numero di persone; l’attuale situazione economica ha dato ad alcune persone la volontà di sviluppare le proprie aziende e risvegliato il loro amore per il Paese, dando come risultato alcuni progetti emergenti davvero interessanti che contribuiscono a delineare nuovi confini. Credo che il più grande ostacolo sulla via di un futuro luminoso per la moda portoghese è il tradizionalismo del popolo portoghese…la combinazione di una visione limitata che tutto ciò che è straniero è meglio, con la mancanza di supporto per i progetti nazionali, sia da parte dei consumatori, sia dei produttori, rende estremamente difficile per i brand e i designer di avere una possibilità di successo. Dopo tutto, è difficile aspettarsi che altri sostengano questi progetti, se chi lo dovrebbe fare non lo fa.

Cosa pensi sia elegante? La tua personale definizione di eleganza?
Questa è una domanda difficile. Per me, l’eleganza nella sua essenza è uno stato giustamente guadagnato nel corso degli anni, quella che solo l’età può attribuire attraverso l’esperienza e la raffinatezza del proprio gusto personale . E a pensarci bene elegante è una parola che non uso spesso…di solito riservata solo per signori anziani che esprimono il loro gusto personale senza sforzo e con un’attitudine senza tempo. Analogamente allo stile, è una qualità intrinseca che viene da dentro e può essere perfezionata nel tempo, ma a mio parere, l’eleganza è il risultato di uno stile estremamente raffinato. Naturalmente, questi concetti astratti in ultima analisi si materializzano attraverso combinazioni di abiti e quando si tratta di eleganza il fit, la vestibilità è fondamentale: non riesco a immaginare l’eleganza senza vestiti che si adattano perfettamente al corpo, ma questo non significa che debba essere raggiunto nei limiti dello stile classico.

Cosa ti piace e cosa no del lavorare nel mondo della moda e del tuo impegno sul web?
Per me lavorare nella moda è un sogno che si avvera, ma come per ogni tipo di lavoro ci sono alti e bassi. Abito in Portogallo, per cui il lavoro on-line mi ha permesso di condividere i miei contenuti con il mondo e mi ha dato la possibilità di raggiungere alcune delle persone che ammiro di più nel settore. Ho avuto modo di collaborare con alcuni dei miei marchi preferiti, viaggiare e prendere parte a manifestazioni come Pitti e come le sfilate di moda, ottenere accesso esclusivo a certi eventi, scambiare idee con colleghi blogger da tutto il mondo ed espandere la mia rete. D’altra parte portare avanti un blog, soprattutto uno così personale come il mio, si traduce in una grande visibilità e apre la porta alle critiche, ancora di più online dove l’identità è facilmente mantenuta anonima. Non sono le opinioni opposte che mi preoccupano, dopo tutto il commentare e il dare un feedback sono uno dei fondamenti del blogging, ma internet ti espone a volte a critiche che non hanno un vero motivo. Lavorare nella moda come blogger può essere sicuramente impegnativo. Nonostante ci siano molti casi di successo, non tutti i brand sono ricettivi o apprezzano il lavoro dei blogger e tutto sembra funzionare all’interno di una nicchia molto chiusa. Se c’è un settore dove la rete e il lavorare sulle proprie abilità di PR sono della massima importanza è quello della moda. Il rovescio della medaglia è che se non vivi in ​​una capitale della moda o non puoi permetterti il lusso di viaggiare e prendere parte ad alcuni degli eventi più importanti, si può facilmente perdere l’occasione di una vita.

Progetti per il futuro?
“Non fate troppi progetti per il vostro futuro, in modo da non rovinare quello che il futuro ha in serbo per voi “-questa è una delle mie citazioni preferite da un famoso filosofo portoghese e, anche se non la prendo alla lettera, ha avuto ragione tante volte fino ad ora. Vorrei piuttosto considerarli come quello che vorrei fare in futuro piuttosto che etichettarli come piani, per non aggiungere troppa responsabilità ad essi.  Compio presto 30 anni e mi piacerebbe essere in grado di dedicarmi interamente a Beyond Fabric, sia come blog, sia come marchio, farlo crescere e sviluppare nuovi progetti e collezioni. Inoltre, ho trascorso l’ultimo paio d’anni lavorando e studiando Marketing così, collaborare con brand e negozi come consulente per lo sviluppo di nuovi orientamenti strategici, il lavoro di direttore creativo, quello nel mondo del blogging, dello stile e della produzione sono sicuramente qualcosa che posso immaginarmi fare nei prossimi anni.

Nella seconda pagina (appare selezionando solo questo post) la traduzione in inglese / In the second page (it appears when you select only this post) the english translation.

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