Nhivuru: il look book della nuova collezione, vista in anteprima al Pitti di gennaio

La collezione f/w di Nhivuru.

La collezione f/w di Nhivuru.

 

All’ultimo Pitti mi sono innamorato della nuova collezione di Nhivuru, brand che conoscevo già da tempo e che riesce a stupirmi di stagione in stagione, grazie alla capacità di mescolare input che arrivano dall’elaborazione di elementi culturali che appartengono al dna dei creatori del marchio, che affondano le proprie radici nelle atmosfere e nella cultura siciliana, con chiari elementi urbani. Molti i must-have e i capi che diventeranno best-seller, perfetti per una figura maschile che, seppur alla ricerca di praticità e di un guardaroba dalle linee semplici e essenziali, cerca sempre qualcosa di nuovo, di incisivo, di creativo, che lo faccia sentire protagonista.
Vi propongo le immagini del look book della collezione Nhivuru per l’a/i 2014-15, ma non ho resistito a chiedere a Salvatore, ma per tutti Totho, Priano, anima del marchio e creative director, fondatore del marchio con Giuseppe Priano e Giuseppe Turco, più legati al commerciale, al marketing e alle gestione di quella che è ormai una piccola azienda, di raccontarci meglio le proposte che ho visto in anteprima a Pitti. Enjoy!

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Ci racconti le ispirazioni che hanno portato alla collezione?
Questa collezione è un nuovo step all’interno di un percorso iniziato tre anni fa. Nhivuru è un progetto indipendente, autonomo e nasce dal basso, cercando di inserirsi in un mondo ipercompetitivo e autoreferenziale, un mondo chiuso. Nhivuru si pone in questo mondo con grande rispetto alla tradizione, alle storie dei grandi Couturier del passato, alla grandezza dei designer degli anni ’80 e ’90, nonchè ai nuovi di questo ultimo decennio.
La mia visione “contemporary” slegata da un mondo reale, cioè  Nhivuru, ma profondamente legata a un territorio reale, che è la Sicilia o almeno la Sicilia che vive nella mia mente, crea progetti onirici e dada. Percorsi mentali profondamente buffi e improbabili. Sicuramente gioiosi e colorati.
Sinceramente ho progettato una collezione molto gridata, ma forse anche un pò intimista, in riferimento alla parte più romantica legata alle stampe Azulejos “between Sicily and Portugal”, un tributo a Porto città che amo e in cui produco parte della collezione e alla Sicilia. Una lotta interiore continua tra il mio essere minimal e contemporaneamente barocco.

Come è stata accolta la collezione e dove la troviamo?
La collezione è stata accolta bene, molto bene. Soprattutto nel Far East, ma spaziamo dal Canada alla Spagna, dall’Arabia Saudita alla Russia, da Tokio a Ibiza, da New York al Libano con i suoi mitici cedri e il suo cantico dei cantici, che sempre mi ispira quando penso alle donne.

Quale l’importanza di una fiera come Pitti per un brand come il vostro?
Con questa f/w 14-15 è la seconda volta che esponiamo a Pitti e come la prima è stata una grande emozione. Ogni sguardo, ogni critica o gratificazione da parte di giornalisti e buyer è per me stata una grande emozione. Pitti è fondamentale, Pitti è confrontarsi con il mondo. Lo stesso per Tranoï a Parigi, capitale insieme a Milano per la moda globale…emozionante.

Progetti per il futuro?
Tanti! Sicuramente la ricerca di un equilibrio e di una crescita strutturale del brand, con una particolare costruzione stilistica mirata ai vari Paesi in cui è presente Nhivuru.
Ma anche un progetto legato agli accessori e alle shoes, a cui sto cominciando a lavorare. Nhivuru è un omaggio al mondo e alla spensieratezza che vorrei ogni essere umano avesse.

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