Provocatorio? Forse, ma se conoscete questo blog sapete che quando si parla di creatività, e non solo, qua i diktat, ma soprattutto i falsi moralismi e le convenzioni non attaccano molto. Mi piace sostenere qualcosa che, nonostante la tematica possa non essere certo facile, risulti genuino e frutto di passione e impegno. Troppe volte ho visto fiorire e appassire trend passeggeri nati con la voglia di creare scalpore, brand che usavano come logo le immagini del kamasutra, slogan divertenti, ma sterili. Quando il messaggio è, sì forte, ma esprime una reale voglia di prendere delle posizioni, penso che sia il giusto momento per promuoverlo e sostenerlo. Quindi, ben venga il provocatorio!
Lunga premessa per arrivare a raccontarvi del nuovo progetto di Ruggiero Desantis. Lo avete già conosciuto, proprio su lepilloledistefano, grazie al brand 11/UN-DICI, di cui parlai qualche mese fa, operazione pop e accattivante, al momento in stand by. Ruggiero è uno dei fondatori del marchio e ora ritorna con un altro progetto, più personale, sempre immediato, in apparenza, ma che vuole andare più in profondità. #LOVEPROJECT è una capsule collection di T-shirt, ma soprattutto un mondo artistico a 360 gradi, dove Ruggiero dialogherà con altri creativi, con la voglia di provocare, ma soprattutto di far pensare. Le allusioni alla sessualità e i giochi di parole sono solo un divertente ‘specchietto per le allodole’, per catturare lo sguardo, ma sottintendono l’impegno a far riflettere e a combattere le discriminazioni.
E in un’epoca di bullismo, omofobia, violenza, penso che l’idea possa avere un respiro molto ampio. #LOVEPROJECT usa suggestioni forti per colpire e, perché no?, anche divertire, ma è molto di più. Ho raggiunto Ruggiero per farmi spiegare meglio!
Come è nato questo progetto? In cosa consiste di preciso?
L’idea di #LOVEPROJECT nasce da una domanda: l’amore può rappresentare una risposta alla decadenza morale, alla tristezza, agli egoismi della società contemporanea? La risposta l’ho ricercata nelle mie passioni, nella mia voglia di descrivere questo sentimento in tutte le sue forme, sfaccettature e ripercorrendo diverse arti. Tutto è nato da uno schizzo intitolato “Suck my love”, il primo di una serie di illustrazioni raffiguranti persone, gesti e frasi che rappresentano la mia idea di amore, ovvero, una forma di comunicazione universale, un linguaggio che supera i limiti linguistici e i confini territoriali. La nostra epoca è segnata dalle limitazioni sull’amore, in particolare l’omoerotismo, condannato e vietato nella Russia di Putin e nei paesi mediorientali. Celebrando questo sentimento, ho ricercato una risposta alla bruttezza, all’angoscia e alla decadenza dei nostri tempi.
Come si svilupperà questa idea, oltre alle illustrazioni che vediamo e alla capsule di T-shirt?
Il progetto si amplierà nella moda, nella danza, nella video art e nella fotografia , attraverso collaborazioni con artisti internazionali. Fondamentali sono state le mie ispirazioni artistiche, cinematografiche e letterarie: Jean Cocteau, Tracey Emin, Les Calligrammes di Apollinaire, Jérôme Bel, Wong Kar-wai.
In che modo questo progetto interagisce con 11/UN-DICI?
11/UN-DICI è stata un’importante palestra che mi ha portato a concepire questo nuovo progetto che è molto più personale e mi rappresenta al 100%. Per questo motivo porterà il mio nome.
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Mentre questo è il teaser della prima collaborazione con il coreografo Matteo Sacco.