Facile innamorarsi del lavoro di Juan. O almeno lo è stato per me. Love at first sight, direbbero gli inglesi, perché le sue opere sono pop e immediate, capaci di suscitare rimandi ed emozioni che appartengono ad un background visivo comune, grazie ad un mix potente di riferimenti giapponesi contemporanei, ai cartoons, alle grafiche kawaii, e tematiche meno teen, dettagli che vengono anche da mondi come la tattoo art, con un pizzico di humour nero e di sensualità che non guasta.
Ovviamente ho conosciuto Juan Castaño grazie al web (questo è il suo sito nel caso siate curiosi) e ho scoperto una persona molto solare e piena di vita. Ho subito confessato all’artista di aver perso la testa per le sue illustrazioni dedicate alle popstar, in primis quella che immortala Kylie, che prima o poi vorrei possedere, magari autografata (e, sì, è una richiesta ben poco sottile questa!), il passo dall’intervistarlo è stato quindi brevissimo.
Eccovi la nostra chiacchierata e un po’ di opere di Juan Castaño che spero apprezzerete tanto quanto le adoro io! Enjoy.
Quando ti sei avvicinato al mondo dell’arte? Quando hai capito che questa attività poteva diventare il tuo lavoro?
Beh, non ne ho davvero avuto coscienza…, ho sempre disegnato, ma un giorno ho deciso di iniziare a farlo in maniera un pò più costante, sperimentando con il mondo digitale, e improvvisamente ho capito.
Un giorno, un paio di anni fa, ho capito che passavo sempre più tempo a disegnare e a pensare a nuove storie da raccontare…e così eccomi qua!
Come è possibile definire le tue opere?
Per parlare del mio stile devo parlare delle mie influenze, e ovviamente l’illustrazione Asiatica (di qualsiasi tipo) è fondamentale per me, ma soprattutto i manga, gli anime e tutto il mondo kawaii, soprattutto quest’ultimo (in pratica disegni molto teneri, dolci, adorabili…).
Anche il colore o il modo di applicarlo sono importanti per definire il mio lavoro, penso siano abbastanza ben definiti, la mia tavolozza di colori è molto riconoscibile.
In realtà queste due parole, “il mio stile”, mi hanno sempre ossessionato, fare qualcosa che non si perde nella massa, di personale e riconoscibile, ed è qualcosa che metto sempre in discussione quando affronto un nuovo progetto.
Quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera finora?
Forse il prossimo! Ma un momento significativo è stato quando Paco Varela (un designer spagnolo) mi ha chiesto di realizzare alcune illustrazioni per la sua campagna primavera-estate.
Sto anche parlando con un famoso pittore spagnolo per una collaborazione su una delle sue opere, ma è ancora da confermare.
Chi ti ha ispirato in passato? Quali sono i tuoi riferimenti visivi? Da dove provengono in generale input creativi, al di là del mondo giapponese?
Tutta l’illustrazione asiatica mi piace molto, e se devo parlare delle mie influenze passate dovrei nominare tutte le serie animate che ho visto da bambino, tutte orientali: Heidi, Candy Candy, Gatchaman. Attualmente non ci sono molti artisti che mi ispirano così tanto o dei quali io sia fan indiscutibile, ma se devo sceglierne, ti citerei due nomi senza esitazione: Mark Ryden e Junko Mizuno.
Il lavoro di Mark è incredibile e sorprendente e Mizuno usa un misto di dolcezza e atmosfere dark che amo molto. L’ispirazione per il lavoro mi arriva in qualsiasi momento. Normalmente succede che se ho in testa un argomento su cui mi piacerebbe lavorare, camminando per strada o guidando in macchina improvvisamente la mia mente evoca un’immagine e ho bisogno di tradurla subito in un disegno.
Lavori molto e promuovi la tua creatività utilizzando i nuovi media. Qual è il tuo rapporto con i social network?
Non posso essere presente sui social così spesso come vorrei! Pago le mie bollette insegnando e questo mi impedisce di avere così tanto tempo. Penso che i social network siano un ottimo strumento di promozione per noi artisti emergenti, il nostro lavoro può essere visto facilmente ovunque nel mondo.
D’altra parte, il lato negativo è che chiunque può accedere e copiare quello che facciamo, e credetemi questo accade molto spesso!
Ho un account su Facebook, su Instagram e di recente ne ho aperto uno su Twitter, ho anche un blog personale. Trovo difficile rinnovarlo tutti i giorni, ma cerco di far sì che almeno ogni settimana ci siano nuovi contenuti.
Alcune delle tue illustrazioni sono state dedicati a pop star famose. Perché hai scelto loro?
I disegni delle cantanti facevano parte di una serie di illustrazioni che ho realizzato per Paco Varela, di cui ti accennavo prima; abbiamo selezionato chi sarebbe stato più riconoscibile e, naturalmente, anche chi avesse lo status di Diva. Sicuramente ci saranno molti fan di altre artiste che sentiranno la mancanza delle loro beniamine in questa serie, ma è difficile accontentare tutti.
Dal momento che questo blog è molto legato alla moda, qual è il tuo rapporto con lei, visto che lavori con un designer e hai realizzato anche alcune opere dedicate al fashion system. Chi e che cosa ti piace? Cosa c’è nel tuo armadio? Come possiamo definire il tuo stile personale?
Anche le illustrazioni che avevano per protagonisti i fashion designer facevano parte delle illustrazioni che ho fatto per Varela, infatti sono state la prima cosa in assoluto che ho realizzato per lui.
Amo la moda e seguo quella che mi piace, questo significa che non amo particolarmente i trend o comprare qualcosa per forza se non lo apprezzi realmente e se non appartiene al tuo stile. Non sono in generale un grande fan dei designer famosi, ho più una fissa su alcune marche specifiche, ad esempio quelle del Nord Europa, il design scandinavo mi elettrizza!
Ma il mio stile è abbastanza normale: jeans (sempre), T-shirt (le ho di tutti i tipi, , senza una scritta, stampate, a maniche corte, senza maniche…) e scarpe da ginnastica (sono un fan delle Vans!).
Su cosa stai lavorando al momento?
Attualmente sto lavorando su diversi progetti: un libro sui tatuaggi e un fumetto. Sto anche iniziando a fare disegni per una mostra da tenersi entro un anno e questo mi rende molto eccitato.
Sogni per il futuro?
Per il futuro…conquistare il mondo! Scherzi a parte, continuare a disegnare, voglio solo quello…e se la mia arte sarà conosciuta e apprezzata da più persone e magari mi permetterà di pagare le bollette, potrò dire che il sogno è realizzato.
