Esistono mondi, più o meno immaginari, che vivono nella nostra mente.
Universi paralleli in cui ogni cosa, capovolta, acquista un nuovo significato. Immaginiamo, per un attimo, di avere la possibilità di renderli reali, concreti, toccarli con mano. A ognuno il suo spazio parallelo, senza regole prefissate. Via libera alla fantasia.
“Chiamo il nostro mondo Flatlandia, non perché sia così che lo chiamiamo noi, ma per renderne più chiara la natura a voi, o Lettori beati, che avete la fortuna di abitare nello Spazio. Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle Linee Rette, dei Triangoli, dei Quadrati, dei Pentagoni, degli Esagoni e altre Figure geometriche, invece di restar ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente, sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza potervisi immergere, come delle ombre, insomma – consistenti, però, e dai contorni luminosi. Così facendo avrete un’idea abbastanza corretta del mio paese e dei miei compatrioti. Ahimè, ancora qualche anno fa avrei detto: «del mio universo», ma ora la mia mente si è aperta a una più alta visione delle cose.”
Così recita l’incipit di “Flatlandia – Racconto fantastico a più dimensioni”, opera visionaria in cui Edwin Abbott Abbott mise nero su bianco il suo universo parallelo.
Un mondo fatto di linee, punti, forme geometriche bi e tridimensionali – un’analisi sociologica di una società inesistente molto amata da matematici e scienziati. Era il 1884 e oggi, dopo più di centotrent’anni, il concetto di universo parallelo è ancora capace di affascinare – forse rappresenta una via di fuga, forse una speranza, poco importa, chissà.
Un’ipotesi capace di influenzare non solo la letteratura, il cinema e il teatro, ma anche la moda.
Il meraviglioso marchio Peter Non, specializzato nelle calzature, fa del tema del DownUnder il fil rouge della collezione per la primavera/estate 2015. Ciò che sta sotto viene in superficie, alla scoperta di nuove prospettive.
Gli elementi si capovolgono, dando vita a una contaminazione tra cielo e terra: un magma creativo in cui tutto può essere e niente può somigliare a ciò che già c’è.
I materiali sono lavorati con trattamenti manuali e accostati in modo anticonvenzionale grazie a un profondo lavoro di ricerca.
Le pelli, cerate in concia e poi lavate, sono lasciate asciugare all’aria e il suede, cerato a mano, è trattato a capo finito con spazzole di ferro.
La volta celeste è stampata su pregiata pelle italiana, a ricordarci che tutti, aldilà del reale, siamo fatti di stelle.
Peter Non non solo lascia a bocca aperta con una collezione figlia di una creatività estrema, ma introduce interessanti novità.
Come gli accessori: borse e case in pelle di altissima qualità. I quattro nuovi modelli di calzature proposti sono unisex, di cui due progettati sulla base della nuova forma introdotta con la stagione autunno/inverno 2014, dalla caratteristica più affusolata e uno sulla base Cut Four, forma iconica del brand.
Con queste splendide proposte, presentate alla passata edizione della fiera White di giugno 2014, Peter Non si riconferma un brand da tenere d’occhio,con le loro scarpe e gli accessori realizzati da artisti più che da artigiani, capaci di fare di ogni creazione una magia.