Abiti come dipinti, in una contaminazione tra suggestioni gipsy e linee nipponiche.
Una tavolozza di colori carichi, lontani dalla freddezza delle tinte predilette per i capi invernali.
Nella collezione di Malìparmi tutto inneggia alla gioia e all’allegria: dal colore al disegno, in cui la fibra diventa uno strumento espressivo dell’estro creativo.
Filati e tecniche di fattura scelte con attenzione e amore per il bello, come si vede nel cappotto.
Il motivo jacquard qui è lavorato a telaio: l’ispirazione è la decorazione di un antico tappeto turco in velluto.
La lavorazione ricrea un motivo a intarsio bric su blu, arricchito da tocchi di verde acido nel gros grain dell’abbottonatura.
Lo stesso disegno viene riproposto nel maglione, in cui l’effetto tridimensionale è dato dal mix tra il mohair e la lana merino.
È l’abito t-shirt, tuttavia, a essere il portavoce dell’arte in senso stretto per Malìparmi: la stampa, qui, riproduce un tessuto chiné con un grande anemone che sembra essere figlio di tela e pennello piuttosto che di ago e filo.
La donna Malìparmi è una gipsy contemporanea che rifugge l’anonimato, forse un po’ istrionica, sicuramente unica.
Senza dimenticare che, a giudicare dal mood della collezione, potrebbe essere un’insaziabile giramondo: affamata di vita e suggestioni, sempre con la valigia pronta in cerca di nuove avventure.