Narciso Rodriguez a/i 2016: teorema di geometria purificata

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C’è la moda che stupisce con effetti sartoriali speciali, quella che colpisce con ridondanze culturali e la moda che suggerisce le linee fondamentali: c’è chi mai abbandonerebbe la coltre di decorativismo opulento, chi da sempre solletica con gli abiti l’intelletto, e chi infine predilige il sollievo dello sguardo e del desiderio che accade nell’essenzialità discreta della forma, eppur ricca di sostanza.
Ad immaginarlo come uno schieramento di squadriglie dell’estetica sarebbe in quell’ultima silente, e nondimeno potente, che troveremmo un maestro di quel genere che s’intitola minimalismo, e s’intende come arte della purezza: Narciso Rodriguez.

Armato, o meglio, adornato della sua collezione a/i 2016 andata in scena alla New York Fashion Week.

Narciso Rodriguez: un nome celebre, un brand inconfondibile, un creativo encomiabile nel restare fedele a quel che da sempre ha a cuore: l’eleganza femminile.
Che vuol dire bellezza leggera, sensualità
giammai ostentata: e quindi del tutto esaltata nella sua naturalezza, ispirazione perfetta per creazioni che son frutto di un brillante ingegno architettonico mescolato alla profonda sensibilità per la sofisticatezza.

Suggestioni salde, che nella collezione a/i 2016 prendono la forma di un cappotto in lana plissé dall’aspetto ampio e spiegazzato quanto basta per essere il primo di una lunga e applaudita serie di coup de théâtre sartoriali: come le maglie massicce a lana grossa di cashmere con collo avvolgente sotto cui scivolano via gonne di seta dagli orli che sono spicchi asimmetrici liberi, i cappotti voluminosi fluttuanti sugli iconici slip dress sinuosi, gli abiti che sono un teorema di precisione architettonica nel taglio in sbieco e una prova d’artista nell’intarsio di una palette cromatica preziosa, i giochi di contrasti tra le superfici sfilacciate ad arte della maglia e le texture fluide del velluto cangiante, i tocchi di luce di una manciata di paillettes sul crêpe.

Una collezione costruita secondo il principio strutturale della morbidezza, come dimostrano le borse in pelle che si afflosciano pregiate nell’abbraccio, appaiate alle stringate maschili dalla punta affilata in un inaspettato guizzo d’ironia.

Bravò: again and again!

Narciso Rodriguez f/w 2016: theorem of purified geometry

There’s the kind of fashion that amazes through the special tailoring effects, the one striking by cultural tumidity and the kind of fashion that suggests the fundamental lines: there’s who will never drop out of the opulent layer of decorativism, who has been titillating since ever the mind by the clothes, and finally who prefer the relief of glance and desire that happens within the discrete essentiality of the form, yet rich in substance.
If we imagine it as line-up of squads for the aesthetic, it would be within the last silent yet powerful one that we’ll find a master of the genre names minimalism, actually known as art of purity: Narciso Rodriguez.

Armed, or rather, adorned with his f/w 2016 collection that has gone on stage at the New York Fashion Week.

Narciso Rodriguez: a renowned name, an unmistakable brand, a praiseworthy creative for staying true to what he’s been taking care since ever: women’s elegance.
That means light beauty, sensuality never flaunted: and so fully enhanced within its naturalness, perfect inspiration for creations that are the result of an architectonic mind blended with a deep sensibility for sophistication.

Some stable suggestions, that in the f/w2016 collection take the form of a plissé wool coat having a wide and crumpled enough for being the first of a long and loved series of sartorial coup de théâtre: as the chunky cashmere handknits with a wrapping neck under which slope off the silken skirts with hems that are asymmetrical free slices, the voluminous coats floating over the iconic sinuous slip dresses, the dresses that are a theorem of architectural precision thanks to the bias cut and an artist proof thanks to the marquetry of a palette of precious colors, the games of contrasts between the frayed surfaces of knittings and the fluid texture of shimmering velvet, the touches of light of a handful of paillettes on the crêpe.

A collection designed following the structural principle of softness, as demonstrated by the leather bags sagging within the embrace, paired with the sharp pointy derby shoes by an unexpected ironic flair.

Bravò: again and again!

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