The kid stays in the picture

 

 

 

 

Qualche anno or sono ha fatto il giro di festival ed è stato recensito positivamente da tutti i magazine di settore. Io lo avevo comprato, ma solo qualche giorno fa ho visto il bellissimo documentario "The kid stays in the picture". Le parole pronunciate dallo storico produttore hollywoodiano Darryl Zanuck a Hemingway e allo staff che volevano Robert Evans fuori dal film "Sangue e arena", diventano simbolo della caparbietà, della forza con cui Evans ha affrontato la sua vita. Un inizio al fianco del fratello nella sua griffe di moda, poi per caso attore, carriera fallita velocemente e poi produttore, uno di quelli che hanno davvero fatto il cinema americano. A capo della Paramount, la porta dall’essere la nona casa di produzione dinematografica americana al primo posto con tre successi che forse anche voi conoscete: "Rosemary’s baby", "Love story" e "Il padrino". Divenuto indipendente porterà a casa un Oscar per "Chinatown", ma produrrà molti altri film, come "Il maratoneta". Il documentario, nascerà quello fra l’attrice e Steve McQueen sul set di "The Getaway", i drammi, i problemi di salute, i tanti retroscena di un periodo di Hollywood che affascina e incuriosisce, anche e soprattutto per lo stile. Perché la pellicola, prodotta dal Graydon Carter, che è editor in chief di Vanity Fair America, trasuda stile in ogni momento. Un ‘must see’ da recuperare in dvd!

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