Trussardi s/s 2011 part 1

 

 

 

 

 

Non è la prima volta che esprimo ammirazione per Milan Vukmirovic. Responsabile da alcune stagioni della linea Trussardi 1911, Vukmirovic è stato in passato uno dei fondatori di quel luogo di culto per lo shopping che è Colette a Parigi, ora ha una sua boutique a Los Angeles, da qualche anno fotografo, dopo aver lanciato ed essere ancora editor in chief di L’Officiel Homme, versione al maschile della storica testata di moda francese, come designer è stato anche alla guida di Jil sander in epoca pre- Raf Simons. Poliedrico e creativo, è uno di quei personaggi che fa veramente di tutto, in stile Karl o Tom, e lo fa a mio avviso sempre in maniera impeccabile.
Difficile prendere un brand che ha avuto un momento d’oro in passato e che poi si è un po’ appannato e riportarlo in auge, ci vuole una capacità notevole di capire l’heritage del marchio, non snaturarlo, ma identificarne un nuovo target di riferimento contemporaneo, e con potere d’acquisto, in qualche modo ’annusare’ i tempi. E Vukmirovic con Trussardi ci sta riuscendo, avendo riportato Trussardi nelle scelte dei fashionisti di mezzo mondo. E lo fa attingendo ad alcuni motivi ricorrenti che ritornano anche nella collezione per la p/e 2011: un certo amore per il camouflage, sempre riveduto e corretto, uno sguardo all’etnico, in particolare ai nativi americani, una dose di eccentricità nell’uso del maculato. Nell’insieme mi sembra ci sia sempre uno sguardo divertito e molto glam all’immaginario americano, visto e filtrato da una visione europea, più colta, che porta ad una grande attenzione per i particolari e per la qualità dei materiali.
Una collezione che trova -soprattutto negli accessori- più di un ‘must have’ per la prossima stagione.

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