Re-discovering Tony Viramontes

Sono cresciuto con il suo lavoro e me ne ero scordato. Da un po’ non sentivo il suo nome, nonostante uno dei suoi lavori sia nella mia libreria in bella vista da anni. Sì perché Tony Viramontes è stato l’autore della cover di “So red the rose” album degli Arcadia, spin-off concettuale e meraviglioso dei Duran Duran, il 33 giri che campeggia fra i miei trofei nell’Archivio Guerrini appunto, ma è anche responsabile di un’altra copertina notevolissima, quella di “Control”, lavoro che segnò il grande successo di Janet Jackson a livello mondiale. Viramontes è morto a 28 anni nel 1988, ma riguardare le sue opere adesso non è doloroso, ma procura una gioia immensa, perché il suo talento era enorme, pieno di vitalità e passione, di voglia di sperimentare. E dalle pagine di The Face e, soprattutto, di Per Lui, che io da ragazzino collezionavo, ha contribuito a plasmare il mio gusto negli anni ottanta. Le sue immagini sono nella mia testa inscindibilmente legate al lavoro di altri personaggi di quegli anni, come Ray Petri, responsabile dello stile Buffalo, che con Viramontes prediligeva nuovi volti, meno american boy e più esotici, passionali e street, come un giovanissimo Nick Kamen. Che di Viramontes dice: “Toni was young. He could dream like a Master, he just wasn’t given the time”.

Rimane un po’ di malinconia, il chiedersi cosa avrebbe potuto fare, cosa avrebbe inventato, cosa ci avrebbe regalato…ma è sempre così quando si pensa ai geni che se ne sono andati troppo presto…

 

 

C’è una pagina su Facebook dove trovare altre foto dei lavori di Viramontes.

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