Istruzioni per l’uso all’incontro di un brand giovane all’età dell’anagrafe fashion tanto quanto il nome della sua fondatrice che dà forma e concetto alle creazioni: e dunque nuovo, come il pensiero rivolto all’abito, e all’ambiente dentro cui ci accompagna giorno per giorno con fedeltà e possibilmente confortevolezza. L’istruzione è, dunque: arraffate il vostro usuale punto di vista avvezzo a rimirar nello specchio l’intera figura acchittata con gran piacevolezza, rovesciatelo come si farebbe con l’esattezza di un capo d’alta moda per rivelarne una perfezione alternativa, et voilà! Benvenuti da Lærke Andersen e nella sua collezione dedicata alla stagione p/e 2017!
La prova di pronuncia del suo nome ne spiffera già la provenienza nordica: Lærke Andersen è danese d’origine, britannica di formazione blasonata e di successo presso la celebre Central Saint Martins, multiculturale di training pregiati presso nomi come Henrik Vibskov e Louis Vuitton, multitasking di pratica di lungo tempo dedita e interessata alle varie sfaccettature del design, possibilmente assai sperimentale con il giusto tocco di artisticità.
Ma la passione di Lærke è sempre stata una e ben radicata: l’estetica funzionale.
Una categoria che appare semplice così formulata in superficie, ma che nel suo profondo porta con sé un effetto domino assai interessante mosso da una forza travolgente nei confronti di preconcetti abituali che all’improvviso iniziano a sfumare, a scivolare negli opposti reciproci e a rivelare nuove visioni di stile da esplorare.
Estetica funzionale vuol dire infatti rivolgere lo sguardo all’abbigliamento da lavoro, allo streetwear e allo sportswear, alle uniformi industriali e alle performance pratiche che concedono al corpo di portarci a termine dentro, come fossero non solo elementi di un guardaroba necessario, piuttosto complici di missioni quotidiane. E così accade che è il capo ordinario a diventare straordinario: l’ispirazione di partenza basilare guida l’istinto verso forme rinnovate, conduce alla ricerca di materiali inusuali spesso persino recuperati, e con l’aggiunta di un grado di coolness adeguato raggiunge il piedistallo del fashion applaudito!
Questo è il mondo di Lærke Andersen, riveduto, evoluto e a suo modo nuovamente sorprendente nella collezione p/e 2017: che prende avvio da una visione un po’ particolare, ovvero l’immagine del giovanissimo poeta Danese Yahya Hassan, i cui versi d’indole irata e onesta, famosi ai lettori e controversi ai sostenitori di fede islamica, lo hanno portato ad indossare una veste antiproiettile argento sotto un giubbotto nero con cappuccio.
Da questa visione deriva una collezione che narra di “chiusure”: con cinghie e strisce di velcro che allacciano capi dalla silhouette di memoria classica ma attraversati dal guizzo contemporaneo, quello che mescola il femminile al maschile, che riserva al lusso i trattamenti ideali a farlo divenire funzionale.
Quello stile firmato Lærke Andersen che regala alle vie metropolitane una nuova concezione personale di sofisticatezza urbana.