Cangiari a/i 2017: l’etica che tesse la bellezza lussuosa

La moda sa essere una strana creatura: da un punto di vista comodamente poggiato sulla superficie delle cose può essere facilmente considerata una sorta di adulatrice frivola della vanità, eppure, se conosciuta nelle sua profondità stratificata di storie e valori, sa rivelarsi una risorsa potente. E assai sorprendente.
Ad esempio, può essere dimostrazione concreta e bellissima di quel principio così arcaico da sfumare nell’indefinitezza dei tempi mitologici, ma così prezioso da essere tuttora parte integrante inossidabiledella nostra cultura: ovvero, quell’accoppiata di termini che suonano come “kalòs kai agathòs”, che scivolando nella nostra lingua madre diventano la mischia di “bello e buono”, il luogo ideale dove ciò che viene creato aggancia il desiderio per la grande bellezza, mentre consegna con generosità ampia i valori inestimabili di eccellenza etica ed educazione all’esistenza. 

Ebbene, in quella moda così sorprendente qui sopra accennata s’incastona una realtà che abbraccia questo principio antico ed intramontabile, per renderlo uno strumento squisitamente contemporaneo: tale realtà si chiama Cangiari, e narra un nuovo passo della sua storia fatta di fascino e importanza concreta nella nuova collezione a/i 2017!

Cangiari nasce da radici forti ben piantate nella terra e nella vita della Calabria: è un marchio che appartiene a GOEL, gruppo cooperativo che raccoglie numerose imprese della regione per far trionfare il riscatto legittimo e fondamentale della libertà onesta contro la malavita imperante e il disagio sociale conseguente.
Dal dialetto locale sceglie il nome con cui battezzarsi, ben consapevole che non è un mero titolo con cui fregiarsi ma una vera dichiarazione d’intenti, intenzioni che sin da subito son divenute azioni decisive e ammirevoli. “Cangiari” significa infatti “cambiare”: cambiare l’atteggiamento che orienta il corso degli eventi e il pensiero di chi osserva da fuori, fino a organizzare da nuovo un tessuto sociale virtuoso partendo da un oggetto rimasto in bilico periglioso sull’abisso dell’oblio. Il telaio.

Cangiari infatti è quel luogo dove la moda diventa un contenitore della storia, un libro da sfogliare che narra di tradizioni antichissime riportate in vita da giovani donne appassionate dell’antica e preziosa tradizione della tessitura.
Un’arte vera, esercitata pressoché in ogni casa fino ad un ventennio fa, i cui segreti per secoli hanno attraversato le generazioni raccolti nella memoria e armonizzati nelle mani sapienti delle “majistre”, le maestre, coloro che sole conoscevano le intricate norme matematiche con cui programmare i telai e orchestrare i 1.800 fili di ordito da far passare nei “licci” per creare quei motivi splendidi di tessuto che giungono dalla Grecia Antica: le sole che, spesso non scolarizzate, trasformavano quei calcoli matematici complessi in lunghe nenie per accompagnare e istruire le dita nella creazione del tessuto. 

Dentro Cangiari questa tradizione è stata raccolta, restaurata nei telai ripristinati e riportata alla vita in tessuti plasmati in una filiera etica che sceglie solo filati biologici certificati, per farne creazioni che ad oggi sono desiderate e applaudite dalla moda lussuosa, ma virtuosamente sostenibile. 

La collezione a/i 2017 è un racconto d’inverno di trame preziose e tessuti leggeri, di capispalla avvolgenti, che abbracciano con tepore e sfiorano la caviglia in un appiombo di eleganza: cappotti, poncho, scialli ekimono nascono da incontri e intrecci inaspettati di lane saggiamente infeltrite, tinti di sfumature particolari del grigio ottenute dall’immersione dell’ordito nel nero, accarezzano con la gentilezza del panna attraversata da verdi, rossi e bordeaux, plasmati da tessuti realizzati e sfrangiati a mano che sfoggiano disegni di origine grecanica e bizantina, come la pitteja, 

Una fiaba dentro cui sognare: una realtà etica da applaudire!

Post your thoughts