“Mettersi il cappello, togliersi il cappello, cambiare cappello: gesti che si compiono sul palcoscenico quotidiano per assumere ruoli diversi, per cambiare la propria immagine e forse le proprie idee” e, aggiungeremmo noi a questo magnifico ritratto in parole dal guizzo intellettuale tratto dal libro “Favolosi Cappelli” di Giuliana Berengan, un altro scopo assai importante secondo quel che la passione fashionable suggerisce: indossare un cappello per assecondare le tendenze di stagione che si divertono a variare il nostro stile, e cogliere l’occasione per esplorarci dentro delle vere perle dove il fascino trendy sfuma nella qualità eccellente.
Coincidenza vuole che qui si abbia a che fare proprio con un esempio perfetto: la storica Maison cappelliera Mühlbauer e le sorprese stilose della Capsule Collection che impreziosiscono la collezione p/e 2017!
Un buon preambolo sorge subito spontaneo: definire il cappello un semplice accessorio è un inciampo nel tranello della frivolezza, dato che la sua presenza sul capo femminile e maschile accompagna la storia dell’uomo si dai tempi più remoti che si possano immaginare.
Bisogna prenderlo sul serio il cappello, un oggetto che nel tempo è stato in grado di condensare funzione e messaggio sociale, vezzo di bellezza e codici di comportamento: ed è stato in grado di calcare qualsivoglia testa con immensa nonchalance democratica, dalla più semplice alla più opulenta di celebrità fino a quella coronata.
Ora che è stato giustamente ristabilito il livello di rispetto per questo accessorio di intensa importanza, croce e delizia del guardaroba privato ed immancabile protagonista dei must-have delle stagioni della moda, possiamo immergerci nell’arte dei cappelli firmati Mühlbauer e dei virtuosismi di stile della collezione per questa stagione p/e 2017.
La Capsule Collection è una generosa aggiunta di creatività a quella che già in buona dose ha plasmato le creazioni della collezione principale: il titolo già spiffera le scelte di stile, ovvero “Patchwork”.
Ma, attenzione, please, nessun rimasuglio o ritaglio di materiale è stato assemblato in questi cappelli rigorosamente realizzati a mano dal lontano 1903 in quel della città di Vienna: bensì, si tratta di assemblaggi inusuali di materiali, sovversioni della forma e giochi di textures, de-costruzioni e ri-costruzioni in nuove forme mai testate prima, è proprio il caso di dirlo.
Con questo spirito d’esplorazione ribelle, ma sempre rigorosamente eccellente nella scelta dei materiali e nella cura del design e della lavorazione, l’ispirazione del team di milliners Mühlbauer ha inventato combinazioni inusuali di materia e colori, armonie azzardate ma riuscitissime tra contrasti e differenze materiche, dove la calotta viene smontata dalla sua falda e rimontata in nuovi assemblaggi, il panama intrecciato a mano vien fuori dall’intreccio di nuovi tipi di paglia e ospita anche l’intrusione del tessuto, l’intreccio di paglia di alghe attraversa tutta la collezione per regalare freschezza, mentre il modello fascinator, ovvero il grazioso cappellino-acconciatura dal fascino lievemente retrò, acchiappa l’occhio e diverte il gusto con la sezione di baseball cap che si appaia ad una piccola veletta.
Dopotutto, come dice lo stesso Klaus Mühlbauer: “il fascino di far cappelli sta tutto nel progettare per la parte più visibile del corpo umano, la testa.”