New York Neeeeeeew York (cosa mi è piaciuto dei fashion shows della Big Apple part 1)

Inaspettatamente, perchè fino ad ora non mi aveva mai fatto impazzire, mi sono innamorato della collezione di Jason Wu. I pizzi sulle felpe, la silhouette, il rosso, il giacchino sporty sul completo camicia-pantalone bcbg. Tutto supercool. Mi sembra si stia allontanando dall’idea ormai comune del ‘designer amato da Michelle’ per spostarsi su territori più vicini alle socialite newyorchesi e alle ragazze ‘uptown meets downtown’.

Che io abbia una passione per Costello Tagliapietra ormai si sa. Lontani dai trend passeggeri, sempre pronti a mandare in passerella e proporre alle proprie clienti un look elegante, discreto, dove la personalità di chi indossa l’abito deve emergere e diventare protagonista. Uno stile che si rinnova di stagione in stagione, senza mai stravolgersi. Bravissimi nel sottolineare le curve femminili, quando serve, tanto quanto discreti e sofisticati nel tagliare il tessuto in modo che non mortifichi mai. Non sono ovviamente per fashion victim. E visto la qualità, la sapienza nei drappeggi, la capacità di modellare la silhouette femminile, mi son sempre chiesto perché non sono loro a disegnare la linea Halston. 

Altuzarra è uno di quei marchi di cui si è parlato molto. Joseph Altuzarra è giovanissimo, ma con un cv alle spalle pazzesco, ha lavorato per Marc Jacobs, Proenza Schouler e Riccardo Tisci. Non ho subito capito il perché di tanto interesse mediatico, spesso ho pensato che le sue collezioni fossero discontinue. Ma ogni volta tornavo a guardarmele bene e trovandole poi sempre in qualche modo affascinanti, vuoi per una certa sensualità delle proposte, alla Tom Ford per intenderci, vuoi per le icone di riferimento, magistrale quella ispirata a ‘Edward Scissorhands’ e ‘Catwoman’. Lo stesso mi succede con quella che ha appena sfilato. Un’ode al new-grunge forse, ma con abiti deisiderabili e portabili. E i capospalla io li comprerei tutti!

foto da style.com e style.it