Si può mettersi in gioco, aggrappandosi con fare leggero alla propria creatività, o no?
Si può sentire di avere qualcosa da dire con le stoffe e le trine, e vedere con consapevolezza e mente aperta l’effetto che fa, o no?
Si può credere abbastanza fermamente che la moda sia una forma d’arte, un linguaggio in costante evoluzione e aperto a chiunque voglia entrarci a scambiare un’opinione, o no?
Sì, c’è della reiterazione voluta in questa serie di quesiti, giusto per stuzzicare la curiosità seminando un indizio essenziale per incontrare i protagonisti di questa nostra nuova storia fashion: se l’attenzione ha scovato l’indizio, e son certa che sia così, allora… benvenute nel giovane mondo di Ou Non!
L’aplomb à la français del nome del brand è un ulteriore divertissement: “ou non” vuol giustappunto significare “o no”, che accoppiato al punto interrogativo nulla ha a che fare con un dito indice puntato con l’arroganza di voler scolpire nella roccia un nuovo diktat in fatto di moda, bensì è il segno tangibile di voler offrire un nuovo punto di vista nato da una visione personalissima della giovane creatività di moda, e di volerlo aprire agli scambi e suggerimenti di tutti coloro che vorranno prenderne parte.
Ou Non è il brand nato dall’unione appassionata di Ottavia Vianson e Nicola Voltolini, del penchant artistico di lei, dell’occhio più legato allo sviluppo dei trend textile di lui: giovani sì, ovvero portatori sani di quella mischia bella di volontà entusiasta ad offrire il proprio contributo al guardaroba femminile, unita alla fiducia di tracciare step by step una strada nuova imprenditoriale.
Esordienti sì, ma già ammirevolmente determinati nello scegliere la materia fashion da sperimentare per allestire la collezione dedicata alla prossima stagione Primavera-Estate 2018!
Se ci concedessimo di continuare a giocare con l’interrogativo offerto dal brand, anche questa presentazione sarebbe una nuova occasione di dialogo: si può volgere lo sguardo indietro ai quei favolosi anni ’90, senza invischiarsi nella nostalgia melensa e quindi nell’imitazione didascalica, o no?
Anzi, Ou Non?
Ma certo che si può, lo dimostra proprio la collezione s/s 2018, intitolata “Stealing Beauty”: vi ricorda qualcosa? Ok, la riposiziono in italiano: “io ballo da sola”: meglio ora? Esatto!
Quel meraviglioso film di Bernardo Bertolucci con protagonista una Liv Tyler in fiore, immersa nell’estate italiana dei colli toscani, alla ricerca di leggerezza, e di un bacio voluttuoso eppur così casto.
La collezione p/e 2018 firmata Ou Non s’ispira proprio a quella ragazza avvolta nelle atmosfere languide del film: a quella femminilità più leziosa negli occhi che ci si appoggiano sopra che non nelle movenze ingenue e fresche che le appartengono, a quegli abiti leggeri come il suo animo che abita la nonchalance estiva, che diventano abiti sartoriali realizzati nella levità del popeline e del marocain, invasi da stampe che ricordano la goduria opulenta delle ciliegie succose, delle rose voluttuose; c’è anche il motivo Vichy, il principe della vita open-air, della grazia bucolica delle giornate passate nelle campagne calde, controbilanciato dal divertimento grazioso delle maniche dagli orli arricciati che scoprono voluttuose le spalle, ma senza alcuna esagerazione, come dimostra il denim casual arricchito di frange ludiche.
Ed il pop ‘90s? Voilà, eccolo nelle felpe e nelle t-shirt che sono un felice salto nel tempo: unisex, manica raglan, e quelle ciliegie stampate che non conoscono età!