Milano è il centro di gravità permanente dell’ispirazione della maison Trussardi: qui la citazione un pizzico parafrasata della celebre canzone è quasi d’obbligo, ma senza alcuna intenzione di leggerezza nei confronti della dichiarazione d’intenti rinnovata da uno dei più storici vessilli del Made in Italy lussuoso nazionale.
E quindi simbolo di quel certo imperituro Italian Style che nell’eleganza meticolosa, studiata, amata e declinata in mondi variegati, nonché riscritta e rinnovata nel circolo vorticoso delle collezioni, trova la sua interpretazione più sincera.
Quale dichiarazione d’intenti?
Quella di rendere sempre più saldo il ponte pregiato tra la tradizione artigianale che il made in Italy, e Trussardi assieme, l’hanno reso grande, importante e sempre ammirato: qui, in particolare, le maestranze in questione son quelle che applicano la loro arte alla lavorazione della pelle, materia prima di opere di sartoria e pelletteria che agguantano ancora il desiderio.
Il ponte creativo, dicevamo, ovvero quello che collega la tradizione, per l’appunto, al nuovo della gioventù: la giovinezza delle tribù che percorrono le strade della metropoli milanese e ne plasmano lo stile di vita tra abitudini radicate ed estetiche eloquenti, e che quel lifestyle lo traducono in outfit che son gesti di creatività modaiola intrigante.
Trussardi le chiama “gang urbane”: e le segue in particolare quando il weekend si affaccia, e con esso arriva quell’abitudine irresistibile di lasciare la città per raggiungere la montagna, e sciogliere quindi l’esattezza dello stile cittadino nella coolness pratica, colorata, confortevole ma pur sempre stilossisima delle attività da nevesporty, ma sempre irrimediabilmente chic.
La collezione a/i 2018-19, andata in scena durante la scorsa fashion week milanese, ça va sans dire, è quindi una sorta di inno al superamento di qualsiasi confine di guardaroba, occasione d’uso, funzionalità e apparenza, in nome invece dell’esaltazione della scioltezza multiculturale e contemporanea tipica della gioventù che si destreggia con nonchalance tra i grandi classici intramontabili di città che di Trussardi son pressoché l’emblema: i capispalla esatti eppur con quel fascino underground delle dimensioni over, i cappotti dall’aplomb composto e i pantaloni schietti e dritti, la pelle eccellente come materiale prediletto, i blazer irrimediabilmente sartoriali, la maglieria calda e importante.
Certezze del guardaroba che vanno accoppiate ai gesti di contemporaneità di cui sopra: ecco quindi che arriva l’ispirazione da montagna sporty e le stampe da cartolina di vacanza sulla neve che pervade le giacche fino agli abiti fluenti, gli spacchi abbottonati che creano fenditure profonde nelle pencil skirt, il motivo tartan declinato in varie vesti grafiche e applicato un po’ ovunque, la pelle lavorata al punto da presentarsi anche in versione glitterata, la sofisticazione degli abiti da sera che si ammorbidisce nella possibilità di indossarli adeguatamente anche durante il giorno.
Gli accessori sono il corollario perfetto ad una collezione così dinamica, la palette determinata nelle tinte vivaci è sintetizzata nell’uso del color block che pervade e non risparmia nessun capo: e se, per caso, si avesse ancora qualche dubbio, la scritta stampata sui pull ve lo ricorda a chiare lettere: Trussardi è Timeless!