Lo stile della costa orientale incontra la West Coast in un mix di abiti ripescati da una scatola magica.
Così Coach 1941 presenta la sua pre-Spring/Summer.
Una collezione che evoca atmosfere torbide di club alla Twin Peaks – la serie evento, per il glamour dark e nostalgico del guardaroba anni ’70 e ’90, dove rock ‘n’ roll e punk si riconoscono e si incontrano a metà strada, non a caso su bags e T-shirt campeggia la scritta The Viper Room, noto club di Los Angeles.
Stuart Vevers resta consistente. Ritroviamo infatti i tratti inconfondibili del designer nei giacconi in shearling, nel camoscio e nella pelle, stavolta volutamente logori, e nel patchwork.
I dettagli attraggono e confondono allo stesso tempo, sono stampe floreali, simboli magici, frange e sciarpe Art Deco che ricordano i tempi della Peacock Revolution, con il Grunge dietro l’angolo – vedere gli “ugly sweaters” – mentre velluto e fili metallici richiamano l’età vittoriana rielaborata in chiave disco, a tratti gotica e western nelle scarpe.
I volumi sono over, le lunghezze degli abiti viaggiano tra due estremi e poi, borchie piramidali, cristalli, fur e satin.
I colori rispecchiano le tinte calde del paesaggio americano, le strade solitarie che tagliano campi sterminati di nulla, per poi arricchirsi di bagliori oro e argento, scintille di luce nell’oscurità dei verdi e dei neri.
Una complessità costruita su molteplici livelli di stile, texture e tessuti da riscoprire a ritroso.
Il risultato è un ensemble personale che funziona e che fa venir voglia di lanciarsi in un viaggio in auto, nei sobborghi di New York City fino a Los Angeles.
Nelle orecchie, Nick Cave e Marilyn Manson.