I bracciali di Francesco Decio

Giovanissimo, è nato a Padova nel 1989, Francesco Decio è milanese di adozione, il capoluogo lombardo lo ha accolto come studente, ora all’ultimo anno, del corso di laurea triennale in Fashion Design al Politecnico.

Da sempre appassionato di moda e attivo nell’ideare e realizzare accessori dai materiali più disparati, ha creato una vera piccola collezione dall’immaginario chiaramente legato alle subcultures e al punk-rock. Portato alla mia attenzione da un mio studente, ho deciso di farmi una chiacchierata con Francesco, ne è risultata questa intervista, ma anche la mia piuttosto evidente voglia di portarmi a casa i due bracciali con le cornici, che ho amato subito appena li ho visti (“E ti pareva…”, direte voi!).

Eccovi il lavoro e la creatività di Francesco Decio.

 

Partiamo dall’estetica a cui questi accessori fanno un chiaro riferimento. Nei tuoi bracciali ci sono rimandi al  mondo punk e certi movimenti underground, che cose ti attrae di queste realtà?

Sono sempre stato affascinato dall’aspetto estetico legato alla cultura punk underground, ma credo che l’idea che mi ha ispirato di più sia la sensazione di qualcosa che vada ben oltre borchie, chiodi e ogni altro dettaglio d’impatto e provocatorio. Mi piace infatti pensare che l’aspetto aggressivo, l’accessorio-arma, funzioni non tanto come protezione fisica bensì mentale, che l’ostentazione di un “cattiveria” corrisponda al bisogno di sicurezza che ognuno vuole dare a se stesso. La considero una moda disinteressata che, per quanto appariscente ed estrema, è del tutto indifferente al giudizio degli altri.

Parlaci un po’ dei materiali che hai utilizzato.

Il tentativo di riutilizzo di oggetti dimenticati, consunti e materiali abbandonati, si combina col fortuito ritrovamento di una vecchia scatola di attrezzi. Barrette metalliche, viti bulloni e cerniere vengono combinate tra loro fino a formare bracciali dalla personalità spiccata. La piccola collezione comprende borchie vertiginose, dettagli lagnati e minuterie dorate, poste in contrasto alla povertà della materia prima, quasi arrugginita, come per ridarle vita.

Perché hai deciso di iniziare con una collezione di accessori?

Ritengo che il mondo degli accessori sia quello in cui ci siamo meno limiti, in cui la fantasia e il gusto si possano esprimere al meglio. Mi piace l’idea che un accessorio sia in grado di definire un’identità mille volte meglio di un capo d’abbigliamento; anche solo per la posizione in cui vengono indossati (mani e polsi che si muovono gesticolando, il petto e la vita che danno forma alla silhouette), penso che gli accessori incornicino e leghino insieme il corpo, definendo gusti e stili precisi!

Cosa ti proponi come prossimo step?

Mi piacerebbe molto ampliare la collezione o crearne di nuove a partire da ispirazioni diverse, continuando a portare avanti una ricerca di materiali d’avanguardia parallelamente alla riscoperta di qualcosa già esistente, magari dimenticato. Ho intenzione di continuare a studiare e approfondire la conoscenza e le tecniche nel mondo del gioiello, sperando un giorno che questa passione si possa trasformare nella mia occupazione! Sto cercando di far conoscere il mio lavoro il più possibile, augurandomi che qualcosa che ho realizzato quasi per gioco e divertimento possa essere apprezzato da qualcuno nel settore moda!

Dove possiamo trovare questi accessori?

Per il momento si tratta solo di prototipi che da un po’ di tempo hanno abbandonato la mia scrivania per diversi shooting! Poco modestamente spero tra qualche anno di poter rispondere a questa domanda: “10 Corso Como”!

 

Per saperne di più, potete contattare Francesco alla mail francesco.decio@hotmail.it.

  1. Donatella Rispondi

    Mi piace l’idea di una moda disinteressata e indifferente al giudizio degli altri. Sono bracciali diversi da quelli soliti punk con i cinturini neri e tristi. Le viti sono inserite in plastiche o metalli dai colori vivaci e non acidi e la composizione è complessa. Una specie di alta “bigiotteria” punk.
    Il tuo blog è sicuramente il posto ideale come trampolino di lancio di un giovane talento come lui. :)

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