Un progetto che parte dal riciclato, ma con un’ottica diversa da quella con cui di solito si tratta il ri-uso. Per Enrico Assirelli e Linda Crivellari la superficie del tessuto è l’attore principale del capo, perché l’esperienza tattile muta nel tempo impregnandosi di una patina che dialoga con i ricordi, ravvivando la nostra sensibilità e permettendoci di stabilire un contatto viscerale con l’abito. Passato, presente, futuro si intrecciano. Per Fabric Division il punto di partenza è quindi il tessuto costruito riassemblando abiti dismessi, sfoderati e smembrati, cercando di estrapolare i dettagli migliori. Solo in un secondo momento nasce il capo, per ora soprattutto capospalla e giacche. Che diventano pezzi unici, nati dal desiderio di ritrovare l’approccio artigianale del confezionamento, dove il tessuto che rimane non viene gettato, ma è pronto per un altro utilizzo.
Dopo aver guadagnato la menzione d’onore al concorso "A box of dream", promosso dalla Fondazione Claudio Buziol, ora Fabric Division ha tutte le possibilità di diventare un fenomeno interessante, capace di dialogare con un pubblico non solo di nicchia.
Io ho prenotato una giacca, voi potete/dovete andare sul sito www.fabricdivision.com.
Oppure potete attendere la loro intervista che troverete a breve su www.dapasserella.it.