Seattle, San Francisco, Tokyo ed Hong Kong: le grandi capitali della cultura, del consumismo e della nascita delle tendenze sono le tappe toccate da Antonio Pitagora nella ricerca iconografica che si innesta alla collezione 2015-16 del suo brand, AntPitagora.
Classe 1980, dopo il diploma allo IED, Pitagora vanta collaborazioni con realtà importanti del prét-à-porter italiano: da Fendi a Valentino, da Dolce & Gabbana ad Alberta Ferretti, trasferendosi prima a Roma e poi a Milano.
È solo nel 2014 che lancia la sua linea personale che, senza ombra di dubbio, fa delle stampe originali e della commistione di materiali classici e tecno-street i capisaldi della produzione.
Un salto che, a distanza di pochissimo tempo, porta il giovane a scoprire nuove frontiere e a lasciarsi guidare dalla ricerca e dalla raffinatezza.
La sperimentazione è, senza ombra di dubbio, la parola chiave della nuova collezione; infatti, nei pezzi presentati, lo studio si mostra assai più ampio: le stampe, che richiamano i fregi e gli animali mitologici, si riversano su una tela nera che definisce con più forza i contrasti metallici ed i colori elettronici delle creazioni.
Il cielo stellato delle grandi metropoli, poi, diviene lo spartito sul quale le raffigurazioni armonizzano la propria essenza, incorniciate da giochi di trasparenze e ricami ton-sur-ton.
È un gioco di contrasti, di prospettive e di incroci a costruire la base semantica delle creazioni presentate.
I volumi, non troppo fascianti, prendono vita dal neoprene peso-piuma che incontra reti di nylon sovrapposte a tessuti spalmati, capaci di creare affascinanti ed incantevoli effetti multi superficie.
AntPitagora riesce a produrre una collezione, quella della prossima stagione fredda, attenta alle tendenze e capace di iniettare nel nero tracce di colori psichedelici e, allo stesso tempo, piacevoli.
Per capi che diventeranno must-have.