Arabesque

Via dalla pazza folla! Il primo post del 2008 è un invito a riscoprire il glamour di Hollywood al calduccio delle proprie casucce. Esattamente come sto facendo io in questi giorni. Stanco del caos in giro, poco propenso a festeggiare un anno che gli oroscopi mi dicono impegnativo e a ricordarne uno che è finito con tre mesi duri, mi sono buttato -come spesso faccio in questo periodo dell’anno- sui dvd. Fra gli altri ho visto -o dovrei dire rivisto, ma proprio non ricordavo molto della prima visione- un titolo del 1966, cioè “Arabesque”. Amo molto Stanley Donen, che di questo film è il regista, in particolare adoro “Sciarada”, piccolo capolavoro con una Audrey Hepburn di Givenchy vestita e un perfetto Cary Grant. A parte il fatto che, come “Sciarada”, è un thriller anni sessanta, che ruota attorna ad un intrigo internazionale legato ad un geroglifico da decifrare, quindi divertente, senza essere cialtronesco, gli inseguimenti e l’azione ci sono, ma -grazie al cielo- almeno qui siamo lontani dai deliri delle ipertrofie muscolari degli action movies degli 80s, il film non è all’altezza del suo predecessore, ad esempio Gregory Peck, che ne è il protagonista maschile, non brilla e diverte come Grant. Il vero segreto della pellicola, però, il motivo per cui è da vedere, è Sophia Loren, che ne è la figura femminile principale. La Loren non è mai stata così bella, la pellicola sembra adorarla in ogni inquadratura, per tutto il tempo ha una vena leggera e brillante, che non sempre ha espresso nella sua carriera, e, annotazione per fashion addict come me, se la Hepburn poteva contare su Givenchy, qui la nostra Sophia può vantare un guardaroba pazzesco di Dior. Ogni cambio d’abito sarebbe -per qualsiasi creativo in vena di ricerca- da registrare alla voce “archivio immagini da imparare a memoria”. La locandina recita “Ulta-Mod”, “Ultra-Mad”, “Ultra-Mistery”. Io aggiungerei “Ultra-Chic”. Divertente davvero, ve lo consiglio!