Aspesi è quel tipo di nome che suona familiare.
Minimalista nell’insieme, ma ricco nei dettagli, nelle finiture e nei materiali, il marchio transita con naturalezza da una generazione a quella successiva dal 1969, anno della sua fondazione.
In poche parole, un capo Aspesi non ha una data di scadenza. Non si tratta, infatti, di meri pezzi d’abbigliamento, ma di prodotti con una (lunga) storia da raccontare, che possono concedersi il lusso di ignorare le voluttuosità del calendario della moda e di non curarsi delle effimere celebrità da social network.
L’uomo Aspesi per la primavera/estate 2019 è l’evoluzione dell’identità storica del brand.
La collezione resta fedele alla ricerca di essenzialità che da sempre la caratterizza, trovando il proprio slancio per scrivere un nuovo capitolo di eleganza dove la quotidianità non è mai convenzionale.
L’esigenza di comfort si traduce in una rivisitazione delle vestibilità, costruite su volumi over e dai tagli ammorbiditi; l’ispirazione per questa stagione, invece, arriva dal mondo delle divise militari, con una predominante di verdi, addolcita dai toni neutri e da gradazioni di azzurro.
La palette, poi, si completa con il blu, declinato in diversi toni, e con l’energia assoluta del senape.
Mentre sulla maglieria prendono corpo fantasie rigate.
Tra le lavorazioni, spiccano i tagli laser e le termo-saldature su nylon e cotone dei capi senza cuciture.
Elemento chiave della collezione sono le giacche-camicia dal duplice utilizzo e una serie di variazioni della famosa field jacket. Dal modello con fodera di raso giapponese, che richiama l’originale modello M-65 indossato dalle truppe americane a partire dal 1965, si passa alle versioni più rielaborate, con patch rimovibili, per tornare infine ad un classico del brand, ovvero la field jacket di cotone giapponese tinto in capo.
A completare la collezione, i capi tecnici della linea Kinky Atoms: si tratta di una selezione di modelli dalle coloriture tenui del latte e menta, del giallo e del rosa delicato, resi altamente funzionali grazie all’inserimento di elementi come un sistema di ventilazione.
Stampe e patch dei Kinky Atoms, le faccine stilizzate ideate dal creativo Dirk Van Dooren per il brand, animano il mood di questa selezione.
Inoltre, per la prima volta l’uomo Aspesi potrà definire il proprio abbigliamento con due modelli di sneaker, realizzate in co-branding con la nota azienda olandese Filling Pieces.
Aspesi fa parte del nostro tempo, ma allo stesso tempo lo trascende.
È proprio per questa sua duplice caratteristica che non è possibile collegarlo ad una tendenza particolare o restringerlo ad una determinata fascia di età.
Aspesi è destinato ad una clientela esigente che non rinuncia alla qualità e alla perfezione del taglio.
Tra i fashion addicted che seguono il brand possiamo citare Ines de la Fressange, icona dello stile parigino, e Scott Schuman, autore del fortunato “The Sartorialist”, sono solo due dei molteplici aficionados del marchio italiano che si proietta sempre più verso uno spirito internazionale.
Ma la coerenza fa vincere chi sa mantenere alta la bandiera della qualità, in Italia e nel mondo.
Proprio la coerenza di Alberto Aspesi e del suo team, infatti, ha permesso uno sviluppo ed un successo senza precedenti: oggi il 70% del fatturato è distribuito in Italia, ma le vendite in Europa, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti sono garantite da un canale all’ingrosso. Cina e Russia sono in crescita.
Nel prossimo biennio sono previste aperture prestigiose come Parigi, Londra e New York.
Lo stile di Aspesi è pronto così a rinnovarsi per le generazioni future, non solo in Italia.