Au Jour Le Jour p/e 2017: un invito al divertimento stiloso libero

Si può essere al contempo perfettamente inconfondibili, eppur sempre nuovi: assai giovani per l’anagrafe fashion, eppur già affermati nei migliori store dei vari continenti; essere esposti al successo internazionale eppur tenere stretta in pugno la passione e la produzione Made in Italy; custodire un’ispirazione di stile prediletta e declinarla in storie di moda che orchestrano mix and match di stili inaspettati?
Uh no, tranquilli, qui non si sta affatto giocando ad indovinelli strambi: perché c’è un’unica risposta a quei bizzarri ma realissimi quesiti. Anzi, tre: sì, Au Jour Le Jour primavera-estate 2017! 

Et voilà, nomini il brand e appare spontaneo il fil rouge a cucire assieme quel carosello di ideali e fatti apparentemente inconciliabili, invero felicemente realizzabili: dopotutto, Au Jour Le Jour è davvero un mondo in cui si mescolano mondi variegatissimi, a creare collezioni che agguantano la fantasia e la lasciano libera di perdersi in suggestioni sorprendenti. 

Ma Au Jour Le Jour sono anche Mirko Fontana e Diego Marquez: giovani talentuosi nonché appassionati di un modo di fare moda che è squisitamente loro, dove lo sguardo si appoggia sulla realtà quotidiana delle strade e delle città, fruga nel mezzo del mazzo numeroso di stili personali e voglia d’unicità e libertà; intanto con l’ispirazione sfogliano epoche passate e icone pop.
E per purissimo e salutare spirito di divertimento,  cospargono ogni creazione con il loro touch d’ironia e giocosità: come accade nuovamente nella p/e 2017 appena sfilata sulla passerella della fashion week milanese!

La collezione s’intitola”Sorority”: il punto d’avvio dell’ispirazione è per l’appunto l’eco delle confraternite accademiche femminili, luoghi che erano occasioni di mescolanza di varie discipline e di libertà di esprimere la propria identità.
Identità femminile che in passerella si dispiega in tutte le sfaccettature poliedriche di un guardaroba serissimo nella qualità dei materiali e della fattura, ma al contempo divertito a mescolare, sovrapporre, scomporre ed inventare abiti lunghi e casti con le immancabili balze dal gusto vittoriano, i quadretti vichy ad effetto grembiule bon ton, lo spirito country e floreale e il guizzo sporty dei capi tecnici.
E ancora, camice e chemisier le cui maniche hanno identità e prints tutte a sé, le stampe che occhieggiano giocose e rassicuranti assieme agli stemmi ricamati, e le paillettes che sfumano dall’argento a tinte più audaci ad impreziosire con bagliori contemporanei una collezione che è davvero una festa per gli occhi. 

E per il guardaroba, ça va sans dire! 

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