Nome in codice D.C.S., ovvero Donna Carla Sorrenti.
Potrebbe suonare come la presentazione di una creatura femminile ammantata di mistero sofisticato, avvolta nel potere elegante saldato in un passato di nobiltà blasonata che si è protratto fino al nostro presente, racchiusa in un’aura di esclusività lussuosa.
Ebbene, in parte è così: la creatura in questione è una borsa, che è specchio dell’ anima creativa che le ha donato non soltanto il nome, ma anche la forma eccellente di accessorio da indossare, intriso dell’aura nobiliare che dall’autobiografia si espande elegante e determinata nell’opera di fashion design.
In più, però, c’è da aggiungere la generosità di rivolgere tale borsa a tutte coloro che la femminilità amano valorizzarla col gioco dei dettagli inaspettati e il gusto per la ricercatezza disinibita.
Carla Sorrenti è per l’appunto la giovane donna che, con passione ed intelletto finemente nutrito del valore della bellezza e della competenza manifatturiera eccellente italiana, ha fondato il brand che porta il suo nome: un universo prezioso e squisitamente personale, abitato di borse che sono la realizzazione concreta della fusione di mondi affini, distanti nel tempo e per questo complementari nel dare forma bella e sostanza made in Italy ad una visione che oggi è pressoché iconica.
Per comprendere al meglio la sottigliezza degli elementi che compongono le creazioni di Carla Sorrenti e ci rievocano dentro le tracce della sua autobiografia, basta poggiare lo sguardo attento sui dettagli e nel frattempo seguire il racconto della voce della designer che vi ci guida attraverso.
Questo accade anche nella collezione dedicata al prossimo a/i 2018-19: lasciatevi prendere dal fascino della nuova borsa D.C.S., lo vedete quella sorta di stemma che ne è il decoro fondamentale?
Ecco quello nasce dal logo, un simbolo che condensa i natali nobili di Carla Sorrenti rappresentati nello stemma di famiglia, riletto in chiave grafica contemporanea così da disegnare la forma di un cuore che delimita il blasone, al centro una stella incastonata e su entrambi i lati due foglie di palma che arricchiscono e incorniciano l’insieme.
Nobili le origini quanto nobile il passato storico della sua terra d’origine: la Calabria, terra della Magna Grecia, culla della classicità che della bellezza è stata e sempre sarà maestra.
Il passato non è però una dimensione in cui cullarsi troppo, perché c’è bisogno dell’abilità di vedere il futuro per elaborare uno stile che aggrappa il desiderio e il gusto e non li abbandona più: ed infatti, li vedete quegli accorgimenti che permettono alla borsa di divenir trasformista e adeguarsi elegantemente alle varie necessità d’uso?
Ebbene, questo è il principio della versatilità funzionale, che in ogni creazione firmata Carla Sorrenti è fondamentale tanto quanto l’appeal dell’estetica, come la tasca sul retro rimovibile o utilizzabile come un passante per il manico del trolley.
A proposito di estetica, è qui che, nella collezione a/i 2018-19, il gioco degli equilibri tra passato e futuro diventa ancor più intrigante: proviene sempre dalla classicità l’invocazione alla dea della bellezza e dell’amore Afrodite, detta anche Venere, che nel mondo Carla Sorrenti diventa Venusia e nella collezione f/w 2018 evolve in VENUSIABUSIVA.
Perché sceglie di esplodere nei colori forti e nei volumi rinnovati, prendendo ispirazione dagli anni ’80 favolosi, dall’eccesso magnifico dell’atmosfera disco-party e dalla sensualità glam esibita, dalle inflessioni punk e dalle aspirazione del power look, per tingersi di fuxia in omaggio alle dive storiche, per brillare con l’arancione o ammantarsi di mistero col nero intenso.
E per farsi abbracciare dalla Strap-227 stampata a tutto logo 3D, eccentrica ma non eccessiva, espressione di una vitalità che va gustata in piena libertà.