Lo sguardo di una bambina stupefatta dal modo in cui i sogni possono prendere vita.
Abiti che solo l’immaginazione può concepire, un’interpretazione onirica di quanto, 92 giorni di primavera, possano rappresentare, lo sbocciare di un’eleganza senza tempo, che si ripropone eterea, per tutte le primavere da qui all’infinito. E si proietta in tutte quelle passate.
Il ricordo di un’infanzia vissuta nella natura, negli affetti, nel caldo di un rosso lampone o di un rosa pesca.
Sono le creazioni s/s 2016 di Chiara Boni, Le Petite Robe, che sfilano a New York. Tutto della collezione richiama un sogno di primavera.
Le forme: scolli a cuore e abiti a sirena. Chiudere gli occhi e vedere che quell’angolo di irrealtà che fa parte dell’infanzia di ogni bambino, il rifugio costituito da sogni, é diventato realtà.
Tulle crespo stampato, cedevoli baschine petalo, gonfi boccioli di tessuto che si aprono nel movimento del giromanica e rose mature che introducono la ricchezza delle code.
Le gonne giocano a nascondino: coprono e scoprono sensuali costumi tinti di un’unico colore, audace, succoso, imperscrutabile come un pistillo.
Il bianco e il nero fanno capolino come in un sogno anni ‘30.
Le asimmetrie orlate, i giochi geometrici.
Subentrano dettagli mini: colletti abbottonati sulla pelle nuda, si accostano a piccole rose.
Il revival dei canoni classici è nell’interpretazione dell’eleganza con un guizzo di fantasia, propria dell’immaginazione dell’infanzia.
Ricami risiedono nelle leggere corolle e mantelline che dondolano all’avanzare dei passi.
Le spalle vengono cinte da un nodo di romanticismo: il tessuto jersey stretch si stringe in fiocchi dalle soffici ali e si arriccia in gioiose maniche a sbuffo.
Qua è là, irrompe la pelle con maliziosa seduttività dagli intagli laser, dagli occhielli e dagli anelli delle scollature.
Germoglia il seme di un’eleganza classica vissuta con un guizzo di fantastica immaginazione.
L’olfatto viene coinvolto con l’accompagnamento di un profumo, una fragranza realizzata per la sfilata da Chiara Boni.
L’udito sedotto dall’accompagnamento di Yakamoto Kotzuga, il giovane talento di Sugar, principale operatore discografico italiano indipendente.
92 giorni di poesia. E molti di più, con la collezione primavera/estate 2016 di Chiara Boni.