Forse abbiamo gli occhi un po’ troppo pieni di colori, stampe pop, sovrapposizioni di contrasti più o meno riusciti.
Viene da pensare, di questi tempi, che molti si siano dimenticati della famosa frase di Coco “Less is more”.
Molti, ma non tutti. A dare una boccata di aria fresca, in questo potpourri di stili e contaminazioni, ci pensa la collezione di Chicca Lualdi dedicata alla prossima estate. Lineare, semplice, di classe.
E ci voleva.
A partire da una citazione letteraria di Jean Cocteau – style is a simple way of saying complicated things – e da Giò Ponti, la stilista ha disegnato una collezione in cui il concetto è una moda pulita, espressione del quotidiano vissuto con stile.
I capi, dal volume anni Sessanta, sono caratterizzati dalla presenza di giochi di colore e geometrie: il blu navy, il giallo pastello, il rosa poudre, il corallo e il bianco giocano tra loro creando un ritmo incantevole, al grido di una discreta eleganza.
In questa collezione la povertà della juta trova un nuovo significato: reinterpretata in stampe a dissolvenza sulla seta, conferisce ai capi un tocco inaspettato.
L’alta qualità dei materiali da un valore aggiunto a degli abiti a cui non manca nulla: dal jacquard di seta al fil coupè in organza, passando dall’haboutai di seta fino ad arrivare al lino délavé e cloqué.
Chicca Lualdi fa la moda che molte donne vorrebbero indossare: lontano da estremismi, sicure di una femminilità che non ha bisogno di ridondanze per essere sottolineata.