La moda sognata, creata e firmata da Alessandro Dell’Acqua ha il sentimento come luogo d’appartenenza: no, non quello schiettamente poetico, col quale rischierebbe di staccarsi dalla figura per volare via verso la fantasticheria.
Piuttosto, quello del sentimento epidermico: che te lo senti indosso, materico eppure educato.
Bellissimo.
Ed ecco, tutto questo accade di nuovo: con la collezione N°21 dedicata al prossimo inverno 2015-16.
La raffinatezza peculiare di Dell’Acqua inizia il suo corso sin dall’ispirazione, in cui il romanticismo sensuale, sontuoso eppur intimo di Alida Valli nel capolavoro viscontiano “Senso” scivola nella confortevolezza contemporanea e svelta dello sportswear americano.
Una collezione che sfila con l’andatura cinematografica da nouvelle vague: associazioni impreviste come quando il grigio fumo di città dei cappotti maschili spigati cala sull’oro denso laminato da arredamento dei pantaloni e dei completi; contrappunti come le striature del marmo traslate nel coat in mohair pettinato.
Ibridi: assonanze e non contrasti, come il pizzo nero dei guanti finissimi appaiati con l’anorak e la giacca di pelliccia con cappuccio sull’abito di bianco popeline scolpito; stile scomposto nell’arte dei dettagli inaspettati delle balze plissé sparse a strati, ma sempre aggraziato da piccoli tocchi di abbondanza.
Abbondanza che parrebbe quasi opulenza nel colletto a gorgiera di organza lievissima come una carezza: memorie di timidezza vittoriana a tinte pastello che, insieme alle fantasie da tappezzeria di arazzi patrizi divenute capi jacquard, suggerisce una sensibilità decadente.
Che invece si rivela ascendente: nel bomber boxy con dorso tagliato a mo’ di marsina, nelle ampie fessure sferzate sul tessuto a forza di asimmetrie calibrate sulle gonne a mostrare la pelle nuda, nelle mini preziose sui pantaloni a tubo.
Tutta la collezione è pervasa da un esprit couture, gesto generoso e premuroso verso la complessità d’animo che è cosa squisitamente e tenacemente femminile.
Ed è lì che accade inesorabile: “Oh, Wow! Ecco la collezione che desidererei, fortissimamente vorrei. Che si spalanchi il guardaroba: li prendo e li indosso tutti, grazie!”
Sliding style: beauty floating within grace and pragmatism for N°21
Fashion dreamt, designed and signed by Alessandro Dell’Acqua owns the sentiment as the place of belonging: no, not the bluntly poetic one, by whom it might leave the figure and fly away towards the reverie.
Rather, the epidermic sentiment: the one you feel on you, highly tactile yet polite. Wonderful!
Voilà, all this happens again: within the N°21 collection devoted to next fw 2015-16. Alessandro Dell’Acqua peculiar refinement starts its course from the inspiration, where the sensual romanticism, sumptuous yet intimate of Alida Valli in Luchino Visconti’s masterpiece “Senso” glides into the actual and swift comfort of American sportswear.
A collection modeling by the nouvelle vague movie gait: unforeseen matches as when the smoke gray of male herringbone coat tanks over the dense golden forniture laminate of trousers and suits; counterpoints as the marble stripes shifted on combed mohair coat.
Hybrids: assonances and not contrasts, as the very fine black lace gloves paired with the anorak, or the fur hooded jacket over the white popeline sculpted dress, style ruffled by the art of unexpected details of the pleated frills strewn on layers, but always graceful by little touches of abundance.
Abundance that may seem opulence by the ruff collar made of organza as faint as a caress: Victorian reserve memories colored in pastels, that together with old patrician tapestry motifs turned into jacquard clothes, evokes a decadent sensibility.
Which instead proves to be ascendant: in the boxy bomber with the back cut in the guise of a tail coat, in the ample splits lashed on the cloth by balanced asymmetries to reveal the naked skin, in the exquisite miniskirts on the tube-shaped pants.
The whole collection is filled with a couture esprit, a generous and caring deed in respect to the soul intricacy that is an exquisitely tenaciously women’s affair.
And there the inescapable fact happens: “Oh Wow! Here’s the collection I wish for, I intensely want. Let the wardrobe open: I’ll take and wear them all, please!”