Dopo averlo accompagnato in un momento privato, la lezione che fa ai suoi allievi sul tatami come docente di jiu-jitsu, raccontata dalle foto di male® che trovate qui, Emiliano Laszlo è stato uno dei protagonisti di Pitti Immagine Uomo, fiera arrivata all’ 83esimo appuntamento. Con il suo marchio Studiopretzel Emiliano è stato protagonista di uno degli Alternative Set, con il quale ha presentato la collezione a/i 2013-14 (che vedete in queste foto), con i suoi forti rimandi al mondo orientale. Gli abbiamo chiesto di raccontarci le proposte per l’autunno/inverno prossimi e spiegarci la performance a cui abbiamo assistito a Pitti.
“Leggendo più volte ‘I demoni guerrieri’ di Jun Ishikawa e il manga ‘L’immortale’ di Hiroaki Samura ho trovato, nelle descrizione di quelle pagine, la caratterizzazione di un uomo, il samurai, inconsciamente all’avanguardia nello stile e nella ricercatezza. Mi spiego meglio: il modo di vestire dei guerrieri giapponesi era caratterizzato da una sovrapposizione molto marcata di indumenti e corazze. La neve e le frecce, per fare un esempio, obbligavano il samurai a stratificare il proprio modo di vestire, talvolta unendo tessuti, trame, colori, pesantezze diverse, in un vortice cromatico e tattile diversificato, confusionario, ma innovativo. Si pensi alle stampe iperboliche di Kuniyoshi Utagawa, maestro indiscusso dell’ukiyo-e, cioè la stampa mediante blocchi di legno incisi da disegno originale. I samurai compaiono come super uomini ricoperti da corazze e texture mirabolanti, una sorta di dei con le sembianze di uomini che ora combattevano guerre, ora erano impegnati in lotte contro demoni zoomorfi. Tutto questo immaginario mi ha ovviamente ispirato a voler ricreare qualcosa di analogo nella mia collezione. Per esempio usando una lana impunturata rossa-nera-cammello per fare gilet/cotte di maglia o il panta-kimono, proprio dei kyudoka, gli antichi arcieri giapponesi. Ho cercato di trasformare quell’uomo d’altri tempi, ma straordinariamente attuale, in un uomo dal sapere e dallo stile colto, raffinato, concreto.”
“L’alternative set che ho realizzato è una summa dai concetti che ho esposto, nel senso che, da parte mia, c’era grande interesse nel far capire al pubblico il perchè di certe scelte, che, ad una prima occhiata, potevano sembrare quasi delle forzature. Cosa poteva esserci di più esaustivo di una vestizione in piena regola, con uomini in carne e ossa che ripetono la routine del samurai che va alla guerra e che stratifica su se stesso, pezzo dopo pezzo, il proprio guardaroba. La solennità di quel gesto, il vestirsi, che spesso ci sfugge, ma a cui io ho voluto concedere un pò d’importanza. L’accompagnamento musicale del duo pianistico a quattro mani Mad Emoiselle Sarabande (http://mademoisellesarabande.tumblr.com)ha conferito quell’aura di sentimento e leggerezza che sarebbe altrimenti mancata alla performance. Avevo bisogno di musica che parlasse al cuore e che stemperasse la ‘gravità’ del momento, ‘Voi che sapete’ del magnifico W.A.Mozart, magistralmente eseguito del duo, ha trasformato i miei personaggi da guerrieri a uomini di oggi, che ricordano e usano la tradizione, ma, in maniera pacifica, affrontando il mondo e la vita.”