Entrando nello spazio espositivo mi aspettavo di trovare una presentazione suddivisa in stands, dove i capi sono appesi per settore cromatico piuttosto che per ideale.
Mi sono invece trovato immerso nel candore di uno spazio bianco ed apparentemente immateriale, costellato di creazioni della designer che fluttuavano sopra le nostre teste o indossate da modelle, e adornato da oggetti provenienti dal mondo marinaresco.
I capi risultavano caldi, ma allo stesso tempo eterei.
Alcuni di essi erano appesi a funi da barca che scendevano dolcemente dal soffitto, ricreando così non solo il movimento dell’acqua, ma anche il suo aspetto fluido.
Non mi è quindi risultato difficile entrare in quello che è il mood della collezione: il mare.
Durante la mia permanenza ho avuto da subito il piacere di parlare con Fiammetta Pancaldi e assieme a lei sono partito per questo viaggio alla scoperta dei mari del Nord.
“Diario di bordo”, così si chiama la collezione nata dal trascorso della sua ideatrice.
Se nella passata stagione la designer si era ispirata alla madre ed al suo giardino, in questa si lascia trasportare dai ricordi legati al padre ed al suo lavoro.
Si parte dall’abbigliamento maschile, dove le influenze dei luoghi toccati durante la rotta risultano ben visibili nei ricami e nel sapiente uso dei materiali.
Viriamo dunque sospinti da venti carichi di femminilità: questa collezione non attinge solo dal mondo maschile dei marinai, ma trova ispirazione anche nelle trepide donne che, mentre attendono nei porti il marito per mare, realizzano splendidi ricami e lavorazioni.
Nel mio giro con Fiammetta Pancaldi ho da subito notato i lunghi chemisier maschili in seta e lana che trovano la loro femminilità negli spacchi laterali.
Altre creazioni che ho avuto il piacere di scoprire sono i caban rivisitati ed i cappotti in lana bouclé, anch’essi provenienti dal guardaroba uomo.
Lo stesso kilt, simbolo della cultura maschile scozzese, viene rivisitato in chiave femminile.
Intarsi e sovrapposizioni in velluto, che rievocano i ricami tipici dei mari nordici, sono le particolarità che più mi hanno colpito, ma nulla è stato innovativo quanto l’uso dei gemelli.
I gemelli, un accessorio iconico della classicità maschile, vengono riproposti da Fiammetta Pancaldi all’altezza della vita, al fine di segnarla maggiormente.
Non ritengo di aver esagerato nel momento in cui ho espresso tutto il mio apprezzamento per quella che definirei una mossa geniale.
Così, dopo aver solcato il mare di splendide suggestioni che la collezione mi ha trasmesso, quelle emozioni che la moda sa suscitare a volte in maniera così intensa, ho lasciato la presentazione con un sorriso che avrò ogni qual volta ripenserò a questa talentuosa designer ed al suo suggestivo lavoro.