Quando si dice “largo ai giovani”.
E non per moralistica tensione, o per mal apostrofare qualche “attempato” attaccato alla poltrona, di cui l’Italia è piena, siamo sinceri.
In questo caso niente populismi, niente frasi fatte, niente supponenti allusioni o falsi dei.
La vittoria di GIANNICO, al secolo Nicolò Beretta, al prestigioso concorso “Who is on Next?” parla di quell’elemento unico e basilare, anche se spesso sottovalutato o addirittura disprezzato, di cui si compone il vero talento: la verità.
Un talento autentico, come da accezione etimologica, è un valore universale, riconosciuto da tutti a prescindere da gusti o tendenze.
Pertanto è vero, è oggettivamente reale.
Di Nicolò tanto si è detto e certamente ancora tanto ci sarà da dire: tutti lo chiamano “l’enfant prodige” a causa della sua appena maggiorenne età, strabuzzando occhi e spalancando bocche in maniera teatrale, come se il connubio “19 anni” e “reale talento” fosse la ricetta per suscitare l’autentico stupore.
Si, di miti la moda ne crea ogni giorno, difficile oramai stupirsi per questo.
Piuttosto, ciò che colpisce veramente di Nicolò Beretta è qualcosa di più semplice e più vero: il sorriso.
Il giovane patron di GIANNICO ride sempre, è felice.
Una persona felice è una persona che ama quello che fa non come momento autocelebrativo, ma piuttosto come impeto creativo, che è sempre donare una parte di se stesso.
Se ne era accorto nel 2013 Andrè Leon Talley, inserendo GIANNICO nella lista dei tredici memorabili oggetti di moda dell’anno; se ne sono innamorate Lady Gaga, Dita Von Teese e Karolina Kurkova, falcando il tappeto rosso con le creazioni di Niccolò; se ne sono accorti Franca Sozzani, Pierpaolo Piccioli, Suzy Menkez e Miroslava Duma, aurea giuria del concorso romano 2015, unanimemente concordi nel premiare GIANNICO vincitore della categoria accessori.
Se c’è un lusso nella vita, è sicuramente quello di potersi permettere di trasformare in lavoro la propria passione, quel desiderio persistente che accomodi sul cuscino la sera prima di addormentarti e la mattina ritrovi sempre li, accanto a te.
Questo dipende dal fato, dalla fortuna o dal destino, chiamatelo come volete, ma un dato rimane costante: anche questo non basta.
Occorrono, infatti, quell’impegno, quella costante tensione e quella energia per la quale, anche dopo anni, nulla diventa scontato, nemmeno la propria passione.
La corruzione del talento in presunzione, in idolatria o in vil denaro è un fenomeno più che conosciuto, tanto da non fare quasi più notizia.
Allora questo vogliamo augurare al giovane e talentuoso Nicolò: che il suo talento, questa dote innata, sia il motivo per cui essere felice ogni giorno; che sia motivo di impegno, non di vanto, di gratitudine e non di pretesa.
E di ridere sempre, come ridono le persone semplici: sempre pronte a stupirsi, a innamorarsi, a scherzare e giocare con l’infinita bellezza.