I gioielli di Gianfranco Ferré in mostra: una lezione di maestria e bellezza

Nel mio processo di elaborazione creativa, anche quando è applicato alloggetto-gioiello, si manifesta una grande passione per la ricerca. È nella mia natura partire dalla preziosità autentica, dallappeal senza tempo insito nel riverbero dei metalli nobili, nei riflessi incantati delle pietre dure, nei bagliori magici del cristallo più puro. È una dichiarazione damore, fedele e mai dimenticata, per tutto ciò che è scritto nel DNA del lusso autentico.
Louverture di questo racconto non può che essere affidata alla voce diretta di colui che della nostra moda italiana è il simbolo sempiterno dellintelletto sopraffino, della maestria esatta mai stanca,  della divulgazione spontanea a proposito della scienza sartoriale della bellezza, della perfezione generosa dedicata alla valorizzazione della persona qualunque, purché dotata di buon gusto: Gianfranco Ferré

Questo, infatti, è a suo modo il racconto di un evento che a sua volta, come fosse un sistema squisito di scatole cinesi, è un meraviglioso racconto che lo vede protagonista: la mostra Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: gioielli e ornamenti” che apre le sue porte (dal 12 ottobre 2017 al 19 febbraio 2018) allinterno del monumentale Palazzo Madama di Torino.

Il titolo della mostra è già una sorta dindizio nascosto tra i bagliori luminosi della suggestione: è loccasione per incontrare il grande stilista sotto unaltra luce, per lappunto, ovvero lasciandosi accompagnare nellesplorazione di quel lato più sentimentale, intriso di emozioni allacciate alle intenzioni tecniche, che legava Gianfranco Ferré alla creazione dei gioielli. 

Un vero legame di vita, professionale e intensamente personale, che fu anche un primo amore, nel senso letterale della parola: dopo la Laurea in Architettura conseguita nel 1969 al Politecnico di Milano, Gianfranco Ferré ottiene, infatti, un primissimo successo come creatore di bijoux ed accessori.
L
occasione in cui scoccò quella scintilla mai sopita dellinnamoramento di Ferré per il gioiello: che tra le sue mani non fu mai relegato al mero scopo di decoro, ma divenne un mezzo per la rappresentazione di sé. Come labito e forse più dellabito.
È ancora la sua voce ad indicarci la via: … spesso il gioiello è complemento del capo e suo accessorio, qualche volta persino necessario, è un dettaglio deffetto. In alcuni casi, invece, è proprio la materia-gioiello a inventare e costruire labito, diventandone sostanza e anima.

La mostra Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: gioielli e ornamenti, dunque, mette in scena, in anteprima mondiale, 200 oggetti-gioiello che ripercorrono per intero la vicenda creativa del celebre stilista italiano: sono gli ornamenti preziosi realizzati per sfilate dal 1980 al 2007 come completamento dellabito, diventandone talmente parte integrante da essere esposti anche insieme ad alcuni capi, la cui sostanza è composta proprio dalla materia-gioiello.

Come un vero cantastorie” attraverso la sperimentazione appassionata con la materia preziosa in dialogo sorprendente con i materiali meno nobili, e per questo apportatori di fascino, Gianfranco Ferré creava opere darte uniche: oggetti visionari e intriganti che meritano una messa in scena altrettanto visionaria, curata dallarchitetto Franco Raggi.
L
allestimento della mostra è unopera dequilibrismo e contrappasso estetico con la magnifica Sala del Senato di Palazzo Madama: i gioielli sono infatti esposti allinterno di sei contenitori in struttura di ferro, come narra larchitetto Raggi come gabbie nelle quali imprigionare e difendere queste creature fragili e strane; tutta la struttura dellallestimento è allora arrugginita, brutalmente esposta alla sua povertà materiale, non volendo competere con la grandiosità dello spazio, tenuto però in penombra, e la ricchezza degli ornamenti. Le sei grandi gabbie sono tutte appoggiate su una pedana tecnica che solleva leggermente la scena temporanea degli oggetti. Anche la pedana è arrugginita. A Gianfranco la ruggine piaceva molto. Non so perché.

Grazie alla Fondazione Gianfranco Ferré, e Rita Airaghi che la dirige, per questo nuovo e prezioso contributo alla sua grandezza e alla nostra conoscenza! 

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