Quando si parla di moda e ambiente non è poi così raro provare sentimenti contrastanti, spesso si tratta di vere e proprie battagli interiori, sembra che tutto ciò che è bello sia anche dannoso per l’universo e viceversa, un po’ come per il cibo.
Poi, c’è chi pensa che la moda green sia solo un altro trend e chi, invece, persegue e crede fermamente nell’urgenza di un cambiamento.
A proposito di fieri baluardi della sostenibilità, è l’immagine di Vivienne Westwood che immediatamente appare davanti ai nostri occhi, proprio come un pop up che è impossibile ignorare.
E se il claim “Do it by yourself” in un business tale potrebbe essere opinabile –se si pensa alle possibili implicazioni di fare la moda da sé, invece di comprarla– la soluzione al dilemma è ben più prosaica, ma non per questo semplice: comprare meno, comprare meglio.
Si tratta di privilegiare la qualità dei capi e rispettare il lavoro di chi li realizza, acquistando in modo consapevole.
E questo ovviamente richiede uno sforzo, economico, certo, ma anche e soprattutto cognitivo.
Difficile, ma non impossibile, è un’inversione di rotta già presente e visibile e possiamo riconoscerne un esempio in Chimborazo di Francesco Rubini.
Un giovane marchio nato nel 2017 che combina l’amore per l’ambiente con l’esperienza del suo creatore nella produzione estera ed il background nell’abbigliamento di tre generazioni, per ripensare il beachwear in modo ironico e contemporaneo.
Un brand che evoca la vitalità e la forza della natura – Chimborazo è anche il nome del vulcano più grande dell’Ecuador – il quale per il lancio della prima collezione beachwear uomo s/s 2018 ha scelto di sostenere, devolvendo parte dei ricavi, i progetti dell’Area Marina Protetta di Portofino, coinvolgendone inoltre i ricercatori, Luca Tixi e Tommaso Lorenzetti, in veste di modelli d’eccezione e speciali portavoce di una collezione il cui focus è su tessuti quali il cotone, la microfibra ed il poliestere misto ad elastene, per costumi dal sapore vintage e moderno al tempo stesso, grazie alle termosaldature.
Non solo swimsuit, ma anche bermuda in lino ed accessori come le ciabatte in gomma e cuoio, mentre le spiagge del Salento costituiscono il suggestivo backdrop della campagna.