Il Nuovo Primitivismo di Christopher Kane

La collezione ideata e proposta da Christopher Kane per la prossima primavera/estate 2016 è ispirata alle sculture di John Chamberlain (e cioè automobili distrutte e recuperate successivamente per tramutarsi in opere d’arte), alla Pop Art e al Primitivismo (quell’insieme di correnti culturali moderne che prediligono l’abbandono della modernità da parte dell’essere umano per un vero e proprio ritorno alle origini, tramite uno stile di vita primitivo).
Ed è proprio il Primitivismo che oggi sublima in un “Nuovo Primitivismo” nella sua accezione più pura, richiamando i concetti di innocenza e onestà attraverso il meccanismo della creazione.

Il risultato ottenuto è duplice: distruggere e creare, distruzione e ricostruzione.
L’idea elaborata da Kane è quella che la creazione, anche di una collezione, possa nascere da una precedente distruzione.
Ed è così che la distruzione di macchine o di capi d’abbigliamento diventa metafora della riparazione che implica la creazione del nuovo. 

Pizzi di seta dalle tonalità neon fluorescenti si combinano al PVC.
In questo luogo dove la resurrezione della materia è unica regola dominante, gli abiti sono schizzati da macchie di colore che si mescolano a ricami intricati.

Le applicazioni fatte a mano si alternano alla lavorazione a macchina del knitwear e della pelle.
Lunghe frange in seta decorano gli abiti dandogli nuova forma, pelle vera e finta di serpente sono volutamente mischiate e abbinate a dettagli in plastica, sia nei vestiti, sia negli accessori.

Ma la distruzione non è solo fisica. È anche interiore, spirituale. È danno psicologico.
Nei lavori di Kane c’è sempre un qualcosa di autobiografico. Anche oggi è così: è palpabile infatti il riferimento al complesso vissuto personale dello stesso designer e della sorella Tammy degli ultimi mesi.
Un vissuto personale che ha, però, permesso la realizzazione di vere e proprie opere d’arte dal sapore unico e inimitabile.

L’impatto visuale è forte e richiama a un lungo flusso di coscienza fatto di sogni e allucinazioni, che si combinano tra loro nell’esplosione di colori che caratterizza la collezione.
Tutto si divide e si separa, ma unicamente per ritrovare un centro attraverso l’outfit.

Con questa collezione Kane lancia anche la “Christopher Kane eyewear collection”, la prima collezione di occhiali, ispirata ai modelli da bambino degli anni ’80 con luminosi dettagli neon pop.
Anch’essi pregni dell’ideale distruttivo, ma mixato, questa volta, ad una forte componente decorativa.

La Christopher Kane spring/summer 2016 è una collezione in cui è obbligatorio leggere dietro le righe, perché nulla può esser dato per scontato.
Una collezione in cui esiste un unico imperativo: creare.

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