“Il Nuovo Vocabolario della Moda Italiana”: in mostra alla Triennale anche Livia Lazzari con la sua linea Voodoo Jewels (e io intervisto la designer!)

Qui e sotto la designer Livia Lazzari.
Qui e sotto la designer Livia Lazzari.

Il gioiello come oggetto feticcio personale, carico di significati intimi, inanimato testimone delle nostre emozioni più forti, se potesse parlare racconterebbe molto di noi, a partire dalle nostre risate e dalle nostre lacrime. Un nome come Voodoo Jewels non deve spaventare perché, sebbene abbia un chiaro rimando gotico, è anche capace di rinviare a quelle caratteristiche di appartenenza e di profondità che noi riponiamo in accessori come gli anelli o una catenina da portare al collo.
Livia Lazzari lo sa bene e le sue creazioni, chic e stilosissime, hanno sempre al contempo qualcosa di grezzo che fa pensare alle inclinazioni dell’animo, alle sfaccettature più nascoste del nostro io e dei nostri desideri.
Conosco Livia da un po’ e ho già avuto modo di apprezzare la sua linea in diversi momenti, come al recente Fashion Hub, tenutosi durante la passata settimana della moda milanese dello scorso settembre, dove i Voodoo Jewels di Livia erano esposti con le creazioni di altri designer emergenti, esempio dell’impegno che la Camera Nazionale della Moda Italiana sta mettendo per promuovere il giusto ricambio generazionale nel made in Italy legato alla moda e agli accessori.
Ora con i suoi Voodoo Jewels Livia Lazzari è uno dei nomi presenti alla Triennale di Milano nella mostra “Il Nuovo Vocabolario della Moda Italiana”, scusa ottima per me, che da un po’ volevo farlo, per raggiungerla e farle qualche domanda. Ecco la nostra chiacchierata!

Perché hai accettato di far parte di questo progetto e quale è l’emozione di avere una tua creazione in mostra in un luogo così importante come La Triennale di Milano?L’emozione di essere parte di tutto questo è incredibile. Sono onorata e fiera di poter esporre i miei lavori in un contesto autorevole come la Triennale, accanto ad altri designer che stimo e apprezzo moltissimo. Questa mostra racconta il presente della moda italiana attraverso una visione articolata e completa, andando davvero a fondo nella ricerca delle realtà che oggi formano il tessuto creativo e imprenditoriale nazionale. Legittima tutto il panorama delle realtà indipendenti ed emergenti, attribuendo ad ognuna il ruolo di fondatrice di una nuova fase nella storia della moda italiana.

Quali pensi siano le voci più importanti di un ipotetico vocabolario della moda italiana, pensando al passato, ma anche al presente?
Due parole che possono sembrare in contrasto: “Tradizione” e “Rivoluzione”.
Abbiamo la fortuna di avere la tradizione creativa nel nostro dna,  forse la più importante al mondo. Dobbiamo sempre tenerlo a mente nel nostro processo di innovazione.
Come nuova generazione di designer siamo tenuti a cambiare i canoni stabiliti, stravolgerli per creare nuovi linguaggi, un nuovo vocabolario della moda. Ma dobbiamo mantenere sempre un occhio rivolto al passato, nel rispetto del made in Italy.

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Come pensi che manifestazioni come queste aiutino i designer della nuova generazione di made in Italy?
Queste manifestazioni sono fondamentali per noi designer emergenti. Sono un riconoscimento per il lavoro di ognuno di noi, anche a livello “istituzionale”. In un mondo dove l’unica cosa che conta sono il numero di follower sui social, queste occasioni vanno al di là delle dinamiche dettate dalla stampa e dal web. Premiano la qualità dei nostri progetti e soprattutto il nostro coraggio, nel cercare di dire qualcosa di nuovo e innovativo.

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La tua parola preferita del vocabolario italiano?
Ne ho due: “Desiderio” e “Tenacia”. È un po’ come dire che tutto ciò che puoi desiderare, lo puoi ottenere.

Quanto pensi sia importante il mondo del gioiello per questo rinnovato made in Italy di stile?
In questo panorama, credo che il mio lavoro e quello di alcuni miei colleghi sia fondamentale per dare una nuova vita al mondo del gioiello in Italia. Un mondo statico, legato a vecchi stilemi. L’obbiettivo di Voodoo Jewels è proprio quello di creare un prodotto di lusso la cui preziosità non sia legata solo all’uso di materiali costosi, ma alla capacità realizzativa e artigianale dell’uomo e all’unicità del prodotto.


Immagini del lookbook Voodoo Jewels f/w 2015-16.
Immagini del lookbook Voodoo Jewels f/w 2015-16.

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Sogni per il futuro?
Chi sceglie questo lavoro deve sognare in grande. Io spero di raggiungere il successo, senza snaturare lo spirito di ricerca che mi ha sempre guidato. Voglio continuare a crescere come designer e come artigiana, contribuire con Voodoo Jewels a rafforzare l’identità della nuova generazione di designer. L’impegno che metto ogni giorno per portare avanti il mio progetto, darà i suoi risultati.

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Immagini della s/s 2016 di Voodoo Jewels.
Immagini della s/s 2016 di Voodoo Jewels.

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