Ho già parlato in passato di un duo giovane e italianissimo, nel quale credo molto (e potete trovare ad esempio il mio ultimo pezzo qui). C’è qualcosa nell’approccio alla moda di Stefano Dassù e Pasquale Amoroso, con la loro linea DassùYAmoroso, che mi ha sempre incuriosito e me li ha sempre fatti apprezzare dal primissimo momento in cui li ho incontrati. Sarà il loro profondo rispetto per la storia della moda, consapevoli che non si crea nulla se non si conosce il passato, sarà per il loro costante impegno e quella prontezza nell’imparare e nel farsi in quattro per realizzare i loro sogni, sarà per una freschezza indubbia che pervade le loro collezioni, ma anche una certa conoscenza di quello che le it-girls del momento desiderano indossare, soprattutto quando vogliono fare un po’ le cattive ragazze, fatto è che io li seguo volentieri di collezione in collezione.
Anche ora, in questa loro fase di fascinazione per un’epoca storica precisa, tradotta però in modo contemporaneo e cool, in una collezione in cui il loro amore per la couture incontra un chiaro spirito street.
Mi piacciono DassùYAmoroso e mi arriva la loro passione, oltre che il loro talento, per questo mi sono fatto un po’ raccontare il mondo dietro a queste foto, relative alla p/e 2017, che vi lascio gustare, in attesa, a breve, di altre novità in arrivo dal duo.
E così mi hanno raccontato i ragazzi:
“Tutto nasce dalla libertà di essere se stessi, sempre. La collezione spring/summer 2017 è una svolta importante per noi, sia dal punto di vista stilistico, sia commerciale.
‘Young Riot’ arriva al momento giusto del nostro percorso creativo, che ci ha portato ad esplorare mondi dell’underground londinese, dove la creatività e la diversità si amalgamano alla perfezione.
Questo si può notare nell’uso dei materiali come le organze di seta fluttuanti e delicate arricchite con paillettes che contrastano con la forte personalità di Consuelo De Santis, nostra musa.
In collezione compaiono anche il numero 13 che è nostro porta fortuna, l’hashtag (#) segno dell’era 2.0 nella quale siamo immersi, gli occhi come sguardo al futuro e la mano dello scheletro con gesto esplicito del ‘fuck’ perché amiamo essere diretti, ribelli e senza mezzi termini.
I tagli su mini-dress e le trasparenze lasciano intravedere la pelle disegnata come un’opera d’arte. Il Tartan conserva la sua tridimensionalità ed è di una palette colori delicata e femminile, ma senza perdere il suo fascino e un gusto punk.”
E per saperne di più vi rimando al sito di Stefano e Pasquale (qui)!
