Ah l’unicità, croce e delizia di chi della creatività ha fatto motivo di celebrità: incontri scritto quel nome ed ecco, voilà, le aspettative frullano rapide sullo sguardo che vola lungo le creazioni alla ricerca di quei codici tanto amati.
E li trova, brevi ma intensi indizi di uno stile insuperabile nel bel senso della parola, ma anche felicemente rinnovabile, declinato con grazia determinata nelle sfumature del gusto del nostro presente fashionable: accade proprio così con la collezione Primavera-Estate 2017 by John Galliano!
Pay attention, please: naturalmente stiam qui parlando del brand che del magnifico creatore di moda porta il nome unito all’impronta indelebile della sua visione di stile, ma la cui direzione creativa è affidata e superbamente orchestrata da Bill Gaytten, che di quel mondo immaginifico denso di sartorialità, sofisticatezza e arditezza, distilla oggi un’essenza squisita.
La collezione p/e 2017, andata in scena durante la settimana della moda parigina, sorge da un’ispirazione per nulla funambolica, come aspettative abitudinarie richiederebbero, ma non per questo meno intrigante: anzi, è del tutto affascinante l’atmosfera suggerita che narra di una giovane fanciulla alle prese con un baule dei ricordi di famiglia, ricco di abiti dismessi e cimeli decorativi sparsi per epoche, generazioni e generi, testimoni di vite vissute con pienezza che solleticano la curiosità candida e giocosa ad essere riscoperti.
Senza reverenza alcuna, però: bensì con la nonchalance divertita di una fanciulla che crea mescolanze in apparenza ingenue, ma assai stilose nella sostanza: ella s’impossessa dell’attitude mascolina di giacche dalle lavorazioni inusuali e di pantaloni oversize, ora ingentiliti dalla levità di una blusa bianca, ora rinvigoriti da un’intenzione sportiva, e ancora declinati in bande di memoria marinaresca con la cintola abbassata a far affacciare la lingerie merlettata; sperimenta anche dei calzoni che ricordano i mutandoni militari, e nel frattempo, come fosse un inatteso paradosso, incrementa l’intensità della propria femminilità.
Che si veste di pizzi e ricami preziosi in forma di abiti leggeri, sinuosi e un pizzico leziosi, su quel modello anni ’30 che della griffe è da sempre un applaudito segno di riconoscimento: creazioni impalpabili di tulle e chiffon, che in una profusione di delicatezza e giochi di trasparenze mettono in mostra la lingerie in un gesto d’innocenza e giovanile freschezza.
Stiam per l’appunto parlando di una giovinetta: lo si sente dalla soundtrack che suona i Nirvana, e lo si vede dagli accessori giocosi come le collane con ciondoli a tema animale, animalier come le maschere infantili a copricapo ideate da Stephen Jones, la borsetta esclusiva The Chain e i sandali stiletto che non molla mai.
John Galliano s/s 2017: the art of dressing up also means having fun
Ah, being one of a kind, pleasure and pain of who has turned creativity into celebrity: you stumble in that name and then, voilà, the expectations whirl fast on the gaze flying over the creations in order to search for those very loved codes. And it finds them, brief yet intense clues of an unparalleled style in the great sense of the term, but that can be also happily rebooted and reshaped whit resolute grace according to the current fashionable taste : it happens like this within the John Galliano s/s 2017 collection!
Pay attention, please: obviously we’re talking about the brand whose name belongs to the brilliant fashion designer together whit his unmistakable style vision, but whose creative direction is optimally entrusted to Bill Gaytten, who starts from that visionary world rich in tailoring, sophistication and hardihood and distills a very exquisite essence out f it.
The s/s 2017 collection, shown during the last Paris fashion week, arises from an inspiration that is not acrobatic at all, yet it is still very intriguing: or rather, it offers a very fascinating atmosphere telling a story about a young girl stumbling into a trunk full of family memories, rich in castoffs and ornamental relics scattered over different ages, generations and genders, witnesses of past fully experienced lives that now titillate the candid and playful curiosity of being worn again.
Without any reverence: yet by the amused nonchalance of a young girl that creates some blends that can be naive in their appearance, but that are very stylish in their substance: she takes over the masculine attitude of jackets with unusual treatments and of oversize trousers, once made gentle thanks to a light white blouse, then strengthen by a sporty intention or presented in a wide stripes motif recalling a sailor but that are rolled down to show the waistband of some lacy underwear; she also experiments some military long johns, while, as an unexpected paradox, she increases her femininity.
Which is dressed in laces and precious embroideries shaped into light, fluent and flirty dresses, recalling the 1930s model that is the signature of the griffe: impalpable creations made of tulle and chiffon, that within a profusion of delicacy and games of transparencies, exhibit the lingerie, as a suggestion of innocence and freshness.
That’s because we’re actually talking about a young girls: as you can hear by the soundtrack with the Nirvana singing, and as you can see by the playful accessories like the necklaces that have the same animalier theme of the childish masques created by Stephen Jones, the exclusive little bag called The Chain and the stilettos sandals that she never lets go.