Dici New York Fashion Week e pensi a quella mischia di estetica e funzionalità unica, che sembra connaturata ai panorami urbani puntellati di architetture vertiginose e percorsi da strisce d’asfalto affollate di vite frenetiche, rapide e pratiche ma pur sempre intrise di stile: dici Settimana della Moda Newyorkese e immagini subito le infinite sfumature di streetwear che dalle lingue d’asfalto di cui sopra si sublimano in ispirazione design, l’essenza preziosa che orienta la pratica stilistica a forgiare sempre nuove collezioni caratterizzate da quell’inconfondibile American coolness.
È un po’ come se ogni nuovo giro della giostra modaiola fosse una nuova occasione per assistere al trasformismo della sostanza pragmatica che vien dallo sportswear: grazie anche all’apporto fresco e imperniato sulla contemporaneità che appartiene ai brand di recente affaccio sul panorama fashion a stelle e strisce ed anche globale, ma già incamminati sulla salda via del successo.
Un esempio eccellente di tale rinnovamento costante eppur brillante di stile?
Il brand Jonathan Simkhai e la sua collezione Primavera-Estate 2018!
Il titolo del brand è omonimo del suo fondatore nonché anima stilistica: Jonathan Simkhai ha fondato l’impresa nel 2010 e da due anni percorre da protagonista le passerelle della New York Fashion Week, tempi brevissimi e densi di successi che sottintendono un pedigree pregiato di tutto rispetto, ovvero una carriera che comprende la formazione accademica nelle celebri scuole Parsons School of Design e Fashion Institute of Technology e la vittoria del programma d’incubazione per giovani talenti CFDA Fashion Found promosso da Vogue America, il che sottende la bramatissima protezione e promozione da parte della mitologica Anna Wintour.
Stelle assai meritate che brillano su un curriculum divenuto una realtà di moda assai applaudita, anche da parte di grandi star del firmamento cinematografico, musicale e fashion sedotte dallo stile firmato Jonathan Simkhai: un parterre al cui appello rispondono, tra gli altri, nomi del calibro di Gigi Hadid, Kendall Jenner, Scarlett Johansson, Emma Roberts e Michelle Obama.
Il motivo di tanto fascino?
Lo stile ideato e proposto da Jonathan Simkhai è una miscela eccellente di eleganza esatta e attitudine nonchalante: la formula perfetta per la donna contemporanea, colei che al rigore caratteriale e quotidiano di una vita in carriera mescola la spensieratezza del gioco con la moda.
Una sorta d’alchimia irresistibile che, maturata e rinnovata, torna sulla recentie passerella della Primavera-Estate 2018.
Una collezione che nasce da un’ispirazione d’origine colta, ovvero la fotografia attraversata dall’arte concettuale ad opera di Ward Roberts’, in particolare la sua serie “Courts”, una serie di ritratti urbani a campi da gioco di basket svuotati dalla presenza umana, perfettamente geometrici e deliziosamente tinti di atmosfere pastello, eppure intrisi da una malinconia tremenda che per contraccolpo ne esalta la valenza architettonica.
Dopotutto, l’architettura urbana americana è il grande amore, in quanto ad ispirazione, dichiarato da sempre Jonathan Simkhai: una predilezione per i dettagli strutturali e geometrici che, applicata ad un desiderio di infondere la praticità versatile dell’athleisure alla sofisticatezza femminile, dà vita agli abiti aerei in cotone a righe bianche e azzurre, strutturati e asimmetrici quanto basta per essere ben versatili, arricchiti dal pizzo che della collezione e del marchio è il fil rouge raffinato, un decoro trasformista che nell’intreccio diventa anche macramé per creare abiti lunghi cut-out e tute sfiziose, inserti lussuosi in completi in denim deve la dimensione loose della giacca e dei jeans ribadisce l’intento confortevole, in contrasto voluto con il romanticismo della manciata di abiti lievi in chiffon che son quasi lingerie.
La palette è lieve, delicata e per questo facile e leggiadra anch’essa; le scarpe invece son frutto di un’accoppiata di collaborazioni importanti: Reebok per le sneakers comode e Manolo Blahnik per le calzature ad altissimo grado di seduzione.