In questa nostra epoca così globalizzata, digitalizzata, connessa e socializzata, forse senza accorgercene più di tanto, o forse anche con un giusto grado di equilibrio tra consapevolezza e gusto del diverso, abbiamo abbracciato così forte i cosiddetti inglesismi, ovvero la declinazione anglosassone delle parole che a pronunciarle così fa tanto cool, che alla fine rischiamo di allontanarci dall’intensità di quel che alcune parole squisitamente italiane portano con sé.
Facciamo un esempio: fashion designer.
Ed ecco quella percezione seducente di un individuo che assembla creazioni mirabolanti da editoriali patinatissmi.
Ora facciamo un altro esempio: sartoria.
Ecco, la sentite anche voi quella sensazione di film d’epoca, di una pellicola che narra di una vecchia Italia del bello e ben fatto dove le mani sapienti armate solo di ago e filo allestiscono creazioni di stoffa uniche? Bene, la bella novella è che, nonostante gli individui fashion designer mietano meritati successi in questa contemporaneità così globalizzata e patinata, l’Italia serba ancora la presenza rara e pregiatissima di quella realtà di eccellenza che prende il nome, per l’appunto, di sartoria.
In questo nostro caso, la sartoria si trova nella stilosa Milano e fa capo ad una donna che è essa stessa la quintessenza dell’unicità: si chiama “La Cucitoria”, è la realizzazione di Sonja Tagliavini che ne è mente, cuore, mani e passione, e che nella collezione Autunno-Inverno 2017 impiega la sua arte sartoriale per condividere un diario dei viaggi ricco di fascino e vita vera.
La Cucitoria, in brevi parole, è Sonja Tagliavini: è la realizzazione della sua storia che ha a che fare con l’innamoramento verso l’arte artigiana sartoriale nei lontani anni ‘60, con la resistenza all’invasione della moda delle grandi griffe e poi a quella massificata, con la dote dell’iniziativa brillante dovuta alla capacità di saper osservare il mondo nella sua globalità e allo stesso tempo nella sua minutezza fatta di donne vere, che hanno il diritto di vestire abiti che siano adeguati alla propria personalità, che siano perciò studiati sull’identità e l’anima della cliente, che diventa al contempo amica e confidente.
Sonja Tagliavini nella sua Cucitoria milanese cura la realizzazione di abiti su misura che ancora serbano l’unicità eccellente tipica del made in Italy, ma li rende ancora più esclusivi attraverso la ricerca costante e sorprendente di visioni e materiali che raccoglie durante i suoi numerosi viaggi in giro per il mondo.
La collezione a/i 2017 nasce proprio dalle suggestioni raccolte in paesi esotici ricchi di meraviglie architettoniche, ma anche dalle piacevolezze godute nelle capitali europee: una proposta di capi di femminilità intensa ed essenziale, dove la gonna segue le forme dolci del corpo o si allarga a corolla, mentre il cappotto avvolge la figure con eleganza e il pantalone è in accordo con la giacca che lo completa, i tessuti presentano stampe opulente che ritraggono le maioliche dei palazzi di Marrakesh, in contrasto con lo chic francese dei caffè parigini intriso nelle trame austere del tessuto Chanel.
Il gioco affascinante dei contrasti prosegue con le stampe floreali che rievocano giardini rigogliosi e il maglioncino semplice ma pregiato perché in cachemire: poi, con il tubino sobrio che è solo un preludio alla sensualità intensa del lungo abito-vestaglia in seta meravigliosa bordato di piume di struzzo e reso scintillante da fili di lurex.
La palette stessa dei colori è un gesto di delicatezza e amicizia nei confronti di tutte quelle donne che vestono gli abiti realizzati da La Cucitoria di Sonja Tagliavini: un’armonia di nuances che, tra lo sfavillio dell’oro e dei rossi, l’intensità intrigante del blu e del verde e la sofisticatezza dei rosa, è una dichiarazione di valorizzazione della femminilità racchiusa in ognuna di noi.