La Sardegna, terra di origine di Massimo Noli e Nicola Frau, fondatori del brand Quattromani, si inietta nella loro collezione autunno/inverno 2015-16, presentata in occasione di Altaroma nelle sale del MAXXI.
Durante gli studi all’Accademia di Moda e Design a Cagliari, hanno scoperto la capacità di lavorare insieme. Lo stage presso la B.V.M Les Copains li ha separati: benché in ufficio prodotto entrambi, lavoravano su linee differenti.
Poi, il nuovo incontro in Accademia, dove entrambi tenevano dei corsi, li ha convinti a fondare il brand che, seppur giovanissimo, ha rapito il pubblico, grazie anche alla partecipazione alla nona edizione di “Who Is On Next?” durante la quale sono arrivati in finale.
I blocchi di colore e la ricerca materica restano uno degli elementi cardine della creatività dei due designer: dalla prima collezione, intitolata “Second Skin”, Noli e Frau hanno mostrato la loro voglia di tingere la donna di una nuova e innovativa sensualità.
Poi, dalla seconda collezione, “Third Dimension”, si affermano con forze le stampe: dalle cicale, passando per i topolini, fino ad arrivare alle ultime creazioni presentate nella Città Eterna, che traggono ispirazione dal popolo delle Janas, fatine tessitrici dell’entroterra sardo, disegnate per Quattromani dall’artista visuale La Fille Bertha, Alessandra Pulixi.
Le forme asciutte degli Anni ’70 ispirano la collezione, che intreccia filamenti in lurex e laminati glossy.
Il cavallino e la rete si incontrano in bomber e minigonne, dando vita ad una visione notturna e futuristica.
I pon pon di minidress, sweater e culotte costruiscono il movimento e la morbidezza dei capi. I colori, che variano dal bianco lana al rosa, al lilla ed al cammello, sono squarciati da pennellate purpuree, color canarino e cremisi, mostrando la profondità del nero e del blu.
La trasparenza, mai eccessiva, infine, costruisce il profilo delicato ed accattivante della donna.
Poesia stilistica, dunque, quella narrata da Quattromani sulle passerelle della Fashion Week Capitolina che, miscelando tradizioni e folklori culturali al buongusto ed alla manifattura del brand, hanno riconfermato la loro capacità e voglia di essere portatori di innovazione.