La moda come incubatore di curiosità e novità ha sempre incoraggiato e favorito l’insorgere del talento, appoggiando e spronando i giovani designer del made in Italy ad uscire dall’anonimato e rischiare una propria interpretazione e visione dello stile e del design.
Spesso succede però che questo passo, questo incitamento verso una manifestazione espressiva compiuta, sia ostacolato da limiti avvilenti o da ostacoli inaffrontabili per un giovane designer pieno di idee, ma impreparato ad affrontare una realtà altamente competitiva e talvolta duramente selettiva.
A questo problema può supplire chi la moda la vive, da tempo, come un mercato aperto, infinitamente proiettato a scoprire emozioni e quindi endemicamente bisognoso di menti geniali e cuori pulsanti, capaci naturalmente di destare il desiderio umano.
Questo è ciò che ha fatto Franco Gabbrielli, designer di lunga esperienza e mente creativa di GABS, famoso brand di pelletteria made in Italy parte della grande famiglia di Gruppo Emergenti Italiani, fucina della grande tradizione dell’accessorio che comprende fra i suoi marchi Campomaggi e Caterina Lucchi.
In collaborazione con NABA Nuova Accademia Belle Arti di Milano, GABS ha infatti dato vita ad una emozionante progetto con alcuni studenti selezionati dal corso Fashion Design per la realizzazione di una capsule collection animata da una grande ventata di freschezza e novità.
La collaborazione, nata a dicembre 2013 con una mostra dal titolo “Marco Polo, esplorazioni immaginarie e viaggi impossibili” ha favorito l’integrazione tra azienda e studenti, alimentando lo spirito creativo fino a giungere alla realizzazione di quattro design inediti e innovativi, attraversati dalla tipica ironia e freschezza dello stile GABS.
Rose bag, Mongolfiere, Indigeno e Tribali Bag sono il risultato di questa perfetta integrazione: quattro borse per quattro emozioni e altrettante visioni di stile.
GABS Franco Gabbrielli e NABA mostrano così come l’integrazione fra educazione e lavoro sia un percorso reale e fattibile, frutto di un approccio alla moda che scava nella profondità, riflettendo attentamente sul destino del design italiano e per questo promuovendo la linfa vitale che ogni giorno viene custodita, alimentata e cresciuta nelle aule e nei laboratori.
Un made in Italy autentico e visionario, di cui tutti noi dovremmo andare fieri.