Leggerezza firmata Trussardi

È attorno a tre macro concetti – quelli di tradizione, viaggio e leggerezza – che ruota la nuova collezione Trussardi per la primavera/estate 2016 presentata durante la settimana della moda a Milano. 

L’idea fondante parte da un ricordo, quello delle immagini delle passerelle di fine anni Ottanta e inizio Novanta dell’archivio di maison che hanno affascinato Gaia Trussardi a tal punto da decidere di riproporre quell’attitudine alla sovrapposizione e al layering che consacrò il brand nell’immaginario collettivo, ma vestendole questa volta di ecletticismo e ibridazione culturale. 

Leggerezza è la parola d’ordine: i tessuti scivolano sul corpo come acqua, sciogliendosi in una teoria di forme e toni di totale armonia. Materiali rustici come rafia, stuoie gessate e rigate, garza e lino vengono trattati con procedimenti hi-tech in grado di renderli leggeri e aerei, conferendo una nota di romanticismo.
L’effetto è rafforzato dall’alternanza di tonalità neutre fredde e calde: sabbia e grigio elefante, mastice e cuoio, paprika e zafferano. 

Per la donna Trussardi che vestirà la primavera/estate 2016 tutto si mischierà e si indosserà a strati: tailleur, blazer, gilet con frange, sahariane e spolverini costruiti come top, caftani fluidi, camosci extra light.

Gaia ha preso spunto anche da “Tracks”, film tratto dal libro autobiografico sull’attraversata del deserto centrale australiano da parte della giovane Robyn Davidson.
Così la collezione diventa una riflessione sull’idea della ricerca di identità e anche sugli archetipi folcloristici e religiosi che accomunano le culture.
Gli orizzonti e i colori degli scenari del film diventano lampi color paprika e zafferano sugli abiti, mentre la collezione diventa una trasposizione dell’idea di viaggio come avventura e libertà, ma anche come usura del tempo e dello spazio.
Gli archetipi, le reminiscenze di maschere e totem tribali prestano i loro simboli a nuove idee per stampe astratte su seta, tulle, cotone e pelle.
Sono queste geometrie a rompere l’uniformità dei toni neutri, regalando prospettiva e profondità ad ogni look. 

L’intento è quello di rappresentare l’estetica del viaggio nel mondo femminile.
È come se l’abito stesso diventasse una fotografia in movimento del desiderio di muoversi verso qualcosa che non si conosce ma che, allo stesso tempo, serve a conoscersi meglio.

L’incedere aereo di ogni completo è bilanciato dall’impatto forte degli accessori: le borse sono cacciatore in pelli intrecciate morbide o scatolette rigide in vacchetta o serpente stampato con motivo tribale all over, le scarpe comprendono sandali, anfibi e una nuova versione di derby maschili realizzati in suede o in una micro rete di pelle intrecciata. 

L’impatto finale è di una leggerezza iper sofisticata che ci affascina e conquista. 

Non ci resta che complimentarci con Gaia Trussardi e attendere con ansia le prossime avventure del brand!

Post your thoughts