Lengo: il progetto di Sara Camerlengo, fra ri-uso, infanzia e un tocco di ribellione!

Parlo spesso dei miei studenti, e lo faccio con una certa fierezza. Ho visto tanti volti in questi anni passarmi davanti, con alcuni di questi ragazzi si è creato un rapporto che dura nel tempo, altri li ho persi di vista. Sono sempre contento di sapere che ricordano le mie lezioni, felice di aver lasciato loro qualcosa di me, e sono tronfio dei loro successi quando me li raccontano, un po’ come fossero i miei. Per questo mi piace raccontarvi di loro anche nei miei progetti, come succede oggi.
Di Sara ricordo l’acume e la curiosità, ma anche una certa ironia, ho nella mente immagini legate alla sua bella tesi, poi dopo un po’ dal suo diploma l’ho persa di vista, per ritrovarla su Facebook, dove mi ha parlato del suo ritorno in Italia dopo un periodo londinese e della sua nuova avventura, personale e vicina ad una filosofia che trovo interessante, e che sta diventando sempre più importante, cioè quell’espressione della propria creatività, utilizzando i propri mezzi, creando oggetti chiaramente handmade, ma pensando al mondo.
E visto che da ogni parte si parla di glocal, cioè di tutto ciò che nasce da piccole realtà, ma può diventare globale o arrivare nei quattro angoli del mondo grazie al web e ai social network, ho pensato fosse interessante farmi raccontare meglio da Sara Camerlengo delle sue T-shirt, delle borse e delle, strepitose (ovviamente ne voglio almeno tre), bambole che realizza.
Ho bisogno di questi (apparentemente) piccoli progetti, perché mi danno speranza nella voglia di fare, di reinventarsi il mondo che penso ci sia là fuori. E Sara ne è un esempio. E sono felice di parlarvi di lei e sarò sempre dalla parte di chi, partendo da un paesello sperduto e con i propri mezzi, vorrà provare a dar voce alla propria creatività.
Brava Sara e welcome Lengo, il suo progetto che amerete anche voi, ne sono certo!

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Come è nata l’idea di questo tuo nuovo progetto?
Il progetto “Lengo” è nato inizialmente come un gioco, ma anche come la necessità creativa di esprimere me stessa. Infatti il nome del logo deriva dalla parte finale del mio cognome “Camer-lengo”. Durante una vacanza tra amici divenne il mio nomignolo nel gruppo e “Lengo” non mi ha più abbandonato.  Già da questo si intravede l’idea di creare due lati sempre simili, ma non uguali. Un concetto di asimmetria evidente anche nella grafica del mio logo: una bambolina con un ciuffo solo da un lato.

Parlami di questo logo. So che nasce da una esperienza personale.
Il logo è la rappresentazione di me stessa, è come un piccolo autoritratto stilizzato, creato dopo un lungo periodo vissuto a Londra, una tappa molto importante della mia vita. Londra mi ha permesso di aprire gli occhi su tante realtà ed esperienze e uscire fuori da un contesto che mi andava sempre più stretto.

 Tornai in Italia con una capigliatura particolare un po’ incompresa inizialmente: un ciuffo da un lato e una radicale rasatura dall’altro lato.
Le T-shirt che creo racchiudono l’asimmetria di cui parlavo con una particolarità, semplice, ma imponente: un pizzetto cucito sempre e solo su una manica, cosi come gli zainetti floreali cuciti sempre con due tessuti diversi, ma molto simili. In questo modo non ci si stanca mai e hai sicuramente una possibilità in più e immediata di abbinamento, un po’ una mediazione tra i due lati, le due asimmetrie appunto.

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A chi si rivolge in particolare il progetto?
Il target di riferimento è ampio, le mie creazioni mirano a conquistare ogni età, a chi è Interessato ai  piccoli dettagli e particolari che rendono unico e allo stesso tempo semplice il mio prodotto. Per un occhio raffinato e attento senza oltrepassare troppo i limiti della sfarzosità, che a volte, dopo un po’, tende a far perdere l’unicità.

Sicuramente credo che ogni creazione faccia sorridere, come le bamboline, ”le Pezz”. Nate sempre dall’immagine del logo simile ad una bambolina, e grazie alla mia passione per i tessuti e il riutilizzare materiali destinati ad un altro uso, nacque l‘idea de “le Pezz “: piccole bamboline fatte a mano come un tempo, create con tessuti vintage, pezze che ritrovo e bottoni. Queste bamboline sebbene racchiudano il leitmotiv dell’antico e del vintage richiamano allo stesso tempo motivi di attualità, come le capigliature dei giorni nostri, i baffi, i ruoli sociali, piccoli particolari che ricordano uno stile o un personaggio come per esempio ” il marinaio”,” l’amichetta” , “la Yoh” che rimanda molto Llo stile Hip Hop, pur essendo una simpatica bambolina di pezza. Di sicuro ho notato che ogni persona che incrocia lo sguardo di una “ le Pezz” ha il volto sorridente ed è desideroso di abbracciarla.

PicsArt_28_08_2014 18_22_25 PicsArt_21_08_2014 20_09_27 LE PEZZ 

Da dove arrivano le ispirazioni?
 Mi ispiro molto alla quotidianità, al vissuto di tutti i giorni, agli incroci delle vita, alle persone e a ciò che vedo. Tutto questo viene così mixato con la mia personalità, la mia visione e il mio stile: rielaboro, frullo e servo in tavola.

 

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t shirt-4 t shirt-3Quali progetti in cantiere?  Dove possiamo trovarti?
Ora sono ancora all’inizio e ogni giorno nascono nuove idee per il futuro. Tutte queste creazioni, sono visibili sia sul mio blog, http://saracamerleng o.blogspot.it/, sia sulla Fanpage di Facebook Lengo che giorno dopo giorno cresce sempre più.

Sto cercando di diffondere ogni creazione in varie città e luoghi per raggiungere un sorriso in ogni parte del mondo. Infatti tendo a spedire, anche solo come regalo, una “Pezz” o una T-shirt e non a caso una Pezz è ancora presente sul muro di via de Amicis presso Milano, per l’iniziativa promossa contro la violenza sulle donne. Riguardo le T-shirt, invece, ho richiesto collaborazioni da parte di pittori grafici e tatuatori per riempire l’interno del logo “Lengo”  con le loro espressioni grafiche , in modo da aggiungere più stili all’interno del mondo Lengo.
Per adesso vendo le mie creazioni via internet e attraverso le vetrine di alcuni negozi e locali di Pescara, la città in cui sto vivendo, come G WOMAN STORE , 3dU design on demand , Feel It store,  Sanacore wine Bar, D’Alberto Fiori che mi ha dedicato un intera vetrina, e ringrazio tutti per la fiducia e la possibilità che mi hanno dato per iniziare questo sogno.

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