Una settimana al femminile su lepillole. E iniziamo con un personaggio fra i più interessanti della nuova generazione di designer italiani. Piemontese, studi all’Istituto Marangoni a Milano, dove continua a vivere e a lavorare, con la collezione a suo nome Licia Florio propone uno stile elegante, pulito, senza eccessi, perfetto per il guardaroba di una ragazza come lei, dinamica e piena di idee, che ama il confort, l’amore per i dettagli, sempre girly, ma mai esageratamente leziosi, la qualità di un prodotto italiano e un’estetica che sposa il nostro gusto con un’estetica quasi nord europea. Accanto a questa linea la designer, insieme al fidanzato Francio Ferrari, ha dato vita al progetto di accessori L’F, scarpe unisex presentate anche a Pitti, dove mi sono innamorato di queste brogue senza laccetti dai colori inconsueti e dai particolari che piaceranno ai fashion addicted, come le borchie al posto delle stringhe. Ho incontrato Licia e Francio proprio a Firenze e ora ho fatto questa chiacchierata con lei per raccontarvi meglio i suoi due mondi creativi, diversi, ma complementari.
Sopra un ritratto di Licia Florio e Francio Ferrari.
Come è nata L’F? Da quale input ispirativo ed esigenze ha preso forma?
L’F nasce insieme al mio fidanzato, Francio, quando abbiamo pensato di creare qualcosa di nostro. Lavoravamo già insieme sul mio brand, Licia Florio e volevamo qualcosa che potessimo usare entrambi. Abbiamo pensato a qualcosa che non avessimo nei nostri guardaroba e che entrambi volessimo. Uno dei nostri valori è la qualità di un serio made in Italia. Partiti da questo punto abbiamo affrontato il (difficile) mondo della calzatura, scoprendo che la nostra zona natia (Piemonte, Lago Maggiore) è un rinomato distretto produttivo. Possiamo dire che c’è voluto un anno prima che tutto questo prendesse veramente forma.
Le scarpe sono unisex. Che tipo di pubblico compra le L’F?
Rimango sempre piacevolmente contenta quando scopro che le nostre scarpe piacciano ad un pubblico molto eterogeneo, sia per età sia per genere. Le indossano nostri amici da giacca e cravatta, così come altri amici designer e anche mia nonna le ha volute nere con le borchie.
Qui sotto modelli della brogue L’F Vi ho incontrato alle due ultime edizioni di Pitti. Quanto è importante secondo voi una manifestazione come questa per un brand giovane ed emergente come il vostro?
Nei giorni del Pitti si vive intensamente.Per noi sono importanti sia per il versante commerciale, sia per quello delle relazioni. Di anno in anno ci si inizia a conoscere e si crea un piccola famiglia che si riunisce lì.
Le novità per la p/e 2013?
Abbiamo lavorato sul nostro modello (un redisign di una brogue, unisex, senza linguetta e senza stringhe) ampliandolo in termini di materiali, suole, accessori. La p/e 2013 si chiama “5 worlds”: 5 diversi approcci al nostro modello. Nuove suole bianche e sneaker, ma anche in cuoio, tessuti Limonta e pelli ingrassate, pelli laminate, ganci da montagna e borchie. Un gran numero di possibilità per il cliente che può creare la sua scarpa mixando i colori.
Licia in che modo questo tipo di prodotto dialoga invece con la tua linea?
Entrambi condividono la mia voglia di comunicare, di raccontare la mia storia, la mia passione. Penso che un paio di L’F sotto ad un abito Licia Florio sia un ottimo connubio.
Quali le tue icone di riferimento? Da dove arrivano gli input per la linea a tuo nome?
Passo gran parte del mio tempo a fare ricerca: libri, riviste, online, ma soprattutto appena possiamo si parte in viaggio. Raccolgo materiale per mesi così quando decido di disegnare la collezione è come se tutto fosse già ordinato nella mia testa e ci metto poco a crearla. Dall’altro lato, ho una serie di donne che mi circondano che sono sempre in grado di darmi ispirazione e supporto.
Ci racconti il tuo stile? Come potremmo definire la tua collezione?
Penso a capi con linee semplici, che possano essere indossate senza definire uno stile preciso, ma che aiutino le donne a definirsi, delineare la propria persona e la propria voglia di comunicare ed essere. Ogni capo può essere interpretato in varie chiavi e in varie occasioni senza perdere di eleganza. La donna che sceglie la mia linea ha voglia di “averci a che fare” con la moda e con il suo aspetto, senza troppo ascoltare dettami e stilemi imposti. Voglio che i miei capi possano darti una mano a raccontarti.
La collezione Licia Florio a/i 2012-13Quali le novità per l’inverno e cosa ci aspettiamo per la p/e 2013?
Per l’inverno ho lavorato con materiali naturali (crepe di lana, cachemere, velluto, seta) per creare una collezione ispirata al rapporto dell’uomo con la montagna e la sua capacità di trovare modi per semplificare la propria via. Una collezione ispirata alle vie ferrate, queste strade che aiutano a passare valichi insormontabili, così ho disegnato capi che aiutassero a passare l’inverno in maniera comoda, senza mai rinunciare al proprio essere. Per la p/e ho ripensato ancora al mio approccio e ho voluto creare una collezione che desse ancora più scelta e capacità decisionali alla donna che vuole scegliere un mio capo. Approcci diversi al mio mondo. Moltissime novità e storie da raccontare.
In generale pensi che il sistema moda aiuti i giovani?
Il sistema moda degli ultimi anni si è via via andato a complicarsi. Da un lato non posso che ringraziare giornalisti, blogger, stylist, negozi che credono nel mio progetto, ma dall’altro lato ho trovato un mercato con delle difficoltà, ostile e scorbutico per i giovani brand.
Ormai una mia domanda classica: sogni nel cassetto?
Vivo giorno per giorno quello che avrei voluto fare e spero che continui e cresca.