Love at first sight: NANOT, e non potevo non intervistare Claudia Lugheri, fondatrice del marchio con Salvatore D’Aquila e Giorgia Lugheri

Ho conosciuto Claudia ad una cena di amici e mi ha subito conquistato con il suo modo di fare diretto e simpatico. Claudia non ha peli sulla lingua, le piace esprimere opinioni dopo aver ponderato bene, ma poi è una che non si nasconde dietro ad un dito, dote che non sempre nella moda paga, ma che nel caso di Claudia fa parte di uno spiccato fascino, che unito al sense of humour la rendono il giusto personaggio con cui trascorrere una serata indimenticabile.
Quella sera mi accennò al suo lavoro, ma mi sembrava più interessata a farsi conoscere come persona che a promuoversi e a conoscere me, cosa che non smetterò mai di apprezzare. Un invito poi per un caffè è diventato l’occasione giusta per entrare nel negozio che, con il suo compagno Salvatore D’Aquila e con la sorella Giorgia, ha aperto a Milano e dove vende la linea da loro fondata: Nanot.
Mi sono innamorato subito dei loro accessori, vero esempio di made in Italy, anzi di made in Tuscany come ci tiene a precisare Claudia. Col tempo sono anche diventato fiero possessore di un paio delle loro creazioni. Ma oltre alle qualità indiscusse del prodotto, quello che continua ad affascinarmi è come Claudia riesca a far crescere, grazie ad un carattere vulcanico e creativo, alle doti manageriali, questo progetto, in un momento non precisamente facile per chi si appresta nel nostro Paese ad intraprendere un’avventura legata alla moda e agli accessori.
Io sono un grande fan di Nanot, spero che dopo questo post, in cui vi mostro le loro bellissime borse, ma in cui chiedo anche a Claudia di raccontare un po’ come il brand sia nato, spinga anche voi a diventarlo.
Enjoy!

1. Home donna 3. Home uomo

 

Come ti sei avvicinata alla moda e come è nato Nanot?
In me la passione è nata quando ho iniziato a lavorare nella moda a Firenze, avendo avuto la possibilità di osservare da vicino come prende forma da un’idea un abito o un accessorio, e si è protratta fino ad oggi. Ho trasmesso il mio entusiasmo a Salvatore e a Giorgia e in poco tempo abbiamo deciso di “creare borse che parlano di noi”. Le collezioni di borse Nanot sono intimistiche ed esclusive, raccontano delle nostre passioni, dei nostri valori, della nostra cultura. Quella siciliana di Salvatore D’Aquila, quella toscana di Claudia e Giorgia Lugheri. Ricercatezza, qualità, prodotto a mano in Toscana, sartorialità, materiali pregiati, modelli unici e personalizzabili su richiesta del cliente sono le nostre parole chiave.

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Un punto vendita a Milano. Come ha risposto la città e qual è la clientela di Nanot?
Lo scorso 11 giugno 2013 è stata inaugurata la prima bottega milanese di Nanot in Via San Giovanni sul Muro 4 (zona Cairoli), un piccolo angolo di Milano dai colori caldi e vivaci, dal carattere artigianale e raffinato che rispecchiano completamente le cromie delle nostre regioni di provenienza. La nostra clientela è sia femminile, sia maschile senza limiti di età, coloro che prediligono un accessorio con una storia, un cuore e una grande qualità piuttosto che una produzione seriale e anonima. Si fermano per una chiacchera, un caffè o un semplice saluto, i nostri clienti divento da subito parte integrante della nostra grande famiglia.

 

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Ci parli delle creazioni? Quali i must-have, quali i pezzi che ami di più?
Come must have al femminile per la stagione winter 2015 ti cito tre nostre borse.
La cartellina
Lilla in cavallino dai colori accesi e pelle saffiano a contrasto, è super femminile e preziosa, da portare di giorno e di sera, adatta a contenere solo il necessario proprio per chi vuole sentirsi trendy e chic: da vera fashion addicted!
Poi lo zaino secchiello
Gianna in morbida pelle di bufalo dai colori sobri come carbone e corteccia, è versatile e super glamour grazie ai manici removibili che lo trasformano in base alle proprie esigenze, indossandolo a spalla, a tracolla o come un comodo zaino. Adatta per lo studio, ma anche per il lavoro, questa borsa è una capiente alternativa ad una maxi bag.
Infine proprio una maxi bag, ma in ecopelle di altissima qualità, e in totale rispetto dell’ambiente, si chiama
Mirta ed è pensata per le green friendly. Un’amica fedele che accompagna da mattina a sera, per portare sempre con se tutto ciò che serve durante una giornata.
Per l’uomo invece ti propongo volentieri lo zaino
Carmelo in morbida pelle di agnello dai colori sobri come carbone e corteccia, ha il carattere duro del motociclista, ma il look lineare e moderno di uno street style ricercato. È uno degli accessori più amati e usati dagli uomini di tutte le età, rispetto alla borsa ciò che maggiormente lo contraddistingue è il trasporto, perché più semplice a cominciare dal peso, bilanciato su due spalle e la praticità, grazie alle diverse tasche che offre. In aereo, poi, lo zaino è il bagaglio a mano perfetto.
Poi ti direi la cartella da lavoro
Gaddo in pelle di vacchetta carbone e corteccia, robusta e glamour al tempo stesso, pensata per l’uomo amante di una sobria ricercatezza dal sapore vintage. Da usare per studio e lavoro, capiente e pratica grazie alla tracolla regolabile, se indossata su di una spalla sola diventa sofisticata e retrò.
Infine, la borsa a sacca
Marcello, unisex, adatta a chi è dinamico e sempre in moto, ma che sceglie eleganza e stile, in pelle di vacchetta nera abbinata a cavallino fango. Può essere sfruttata in molte occasioni, per un week end fuori casa, ad esempio, può diventare una valida alternativa alla valigia! 

 

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Made in Italy: perché sì e quale il suo plusvalore?
Il Made in Italy esprime l’eccellenza della creatività e della maestria. Nella moda l’Italia si distingue per l’alta qualità dei prodotti tessili e pelletteria, per la perfetta eleganza e raffinatezza che rendono il prodotto di livello superiore rispetto agli altri Paesi.
Nanot non si ferma al Made in Italy, specifica addirittura l’Handmade in Tuscany e quindi il fatto che ogni prodotto sia interamente realizzato in Toscana, dalla progettazione alla realizzazione. La maggior forza del modello produttivo di Nanot risiede nella capacità di realizzare punti di equilibrio inediti e difficilmente imitabili tra polarità apparentemente difficili da conciliare: tradizione e modernità, artigianalità e tecnologia, per creazioni uniche dal design moderno e distintivo di eccezionale vestibilità. La responsabilità verso l’ambiente è il motore dell’affidabilità professionale, rispettiamo al massimo l’ambiente utilizzando pellami trattati al vegetale, privi quindi di trattamenti chimici, e collaborando con una rete di artigiani assolutamente italiani.

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Da dove arrivano le ispirazioni e quali le icone di riferimento, i designer con cui vi piacerebbe collaborare?
Per creare le nostre collezioni prendiamo ispirazione da icone come l’attrice simbolo del cinema italiano Anna Magnani, semplicemente divina, una donna con una duplice essenza, femminile e maschile, un’anima materna di una virilità incredibile. Una fisicità assolutamente mediterranea, un fascino senza tempo, seppur di una bellezza non classica e capace di indossare quello che voleva con lo stesso piglio, la stessa grinta, la stessa eleganza.

Oltreoceano invece amiamo molto Diane Keaton, l’attrice, produttrice cinematografica e regista statunitense, famosa per il suo stile decisamente originale e in smoking o con la cravatta è davvero irresistibile! È una donna che piace a chi non si sofferma alle mode passeggere, a chi sa cogliere lo stile, ha sempre avuto un guardaroba personalissimo, noto per la sua eccentricità, che ha addirittura usato in molto film.
Che designer ci piacciono? Sarebbe un sogno poter collaborare con aziende del calibro di Maison Martin Margela, visto anche il nuovo ingresso di Galliano, Isabel Marant, N°21…e tanti altri!!!

Come vedi la situazione della creatività italiana? C’è ripresa ed interesse sui prodotti nati dal nostro ingegno?
In Italia la creatività c’è e tanta, solo che abbiamo gli eterni giovani che poi giovani non lo sono più. Gli emergenti sono conosciuti da pochi, nonostante i social che giocano un ruolo fondamentale nel mondo della comunicazione, i canali più diffusi parlano sempre delle stesse aziende.  Se ci guardiamo intorno vediamo nascere tantissime piccole realtà imprenditoriali come la nostra, tra giovani ci supportiamo, ci diamo una mano, lavoriamo a prezzi di favore a vicenda.
Nascono delle splendide collaborazioni, motivo per cui stiamo pensando di dare la possibilità ad altri brand emergenti di poter mettere in vendita i propri prodotti all’interno del nostro spazio, vorremmo creare, in vista anche dell’Expo, una sorta di Concept Store con una forte anima pulsante di tradizione e contemporaneità. Manterremmo comunque una buona parte dell’esposizione Nanot, ma ospitando nuove realtà dandoci sostegno a vicenda.

 

 

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Quali nuovi insegnamenti ti sta lasciando questo percorso con Nanot?
Nanot ci sta insegnando cosa vuol dire fare impresa, affrontiamo nuove sfide giorno dopo giorno, impariamo sempre cose nuove, senza mai tirarci indietro. Un’azienda del settore moda è composta da una serie di sfaccettature che prima non sapevamo neanche esistessero, il processo produttivo di una borsa è lungo e complicato, passo dopo passo capisci come un disegno si trasformi in un oggetto reale … è fantastico! 

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Sogni e progetti per il futuro?
Il nostro monomarca, o come amiamo chiamarla noi bottega è a Milano, siamo presenti in Italia e all’estero in alcune selezionate boutique che hanno deciso di darci spazio e per fortuna le vendite sono andate e vanno alla grande! Nel 2015 abbiamo in progetto di espanderci oltre oceano, quindi Usa e anche Australia, a dicembre 2014 saremo in Russia, speriamo di poter mettere uno zampino anche lì. Sembrerà assurdo ma Taiwan e Giappone ci hanno dato fiducia da subito, l’Italia ci sta studiando come il resto dell’Europa, quindi comprano, ma senza colpi di testa. I sogni sono sempre tanti, riescono a darti la spinta per fare sempre di più e meglio!

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