Per quanto possa sembrare strano, ho scoperto la Sicilia solo l’estate scorsa. Non aveva mai avuto la possibilità di recarmi in questa nostra bellissima regione, ma causa il matrimonio di una persona a me cara ho avuto modo di gustarne le bellezze anche se per pochi giorni. È pensando proprio alle ore trascorse lì, ammetto con un po’ di nostalgia, che leggo e condivido con voi le informazioni che ho ricevuto su una interessante manifestazione: la sesta edizione della fashion week Madeinmedi, un viaggio tra arte e design, con video, performance e passerelle laboratorio, tenutosi dal 4 al 10 giugno scorso, nella città di Noto, che si è trasformata per l’occasione in un cantiere a cielo aperto per talenti e creatività. Una cara amica, Cori Amenta, già citata da me in altre occasioni, ha sempre tessuto le lodi della sua cittadina d’origine, per cui immagino che le giornate di Madeinmedi siano state molto interessanti, anche solo leggendo i nomi dei partecipanti.
Una proposta Lamberto Petri per La Maison du Couturier
C’è stato chi, come la stilista libica Raja Nagiat Raga Rayes, ha portato a Noto, con la sua Rujji Collection, l’eleganza e la bellezza della cultura araba. E chi, come Sonya Andrea Chiaramonte, si è lasciata ispirare dal costruttivismo russo e dalle sculture “Superficie Sviluppabile” di Anton Pevsner, mentre il fascino dell’Oriente, la bellezza dell’India nella collezione “Fiore di Loto-beauty of India” di Raffaella Rullini. E ancora, tra i fashion designer di Sood Generation, le collezioni gioiello della designer Ylenia Parasiliti, con “Oltre me” e “Cielo, Terra e Mare”, collezione commemorativa e celebrativa della signora del corallo, Marilù Fernandez. Tanta energia dagli studenti dell’harim | Accademia Euromediterranea, nuovi mondi, ispirazioni psichedeliche, racconti straordinari. Lucia Farruggio ha presentato “Icône”, una collezione ispirata alle icone degli anni ‘50, all’eleganza di Audrey Hepburn e Grace Kelly. Tatiana Bellomo ha fatto sfilare “Fly”, collezione dedicata alle farfalle, mentre Paola Minniti ha presentato la collezione “Olimpia”, ispirata al regno meraviglioso degli dei. I tatuaggi sono stati, invece, l’ispirazione di “Tattoo” di Laura Panetta. Sabrina Carnazza e Giovanna Amore, infine, hanno sperimentato: la prima con “Ribbon”, intreccio di sogni come mille nastri colorati, la seconda con “Planet Visions” che investiga la volta celeste, legame tra cielo e terra, uomo e Dio. E poi Maria Vittoria Fidotta e la sua prima collezione gioiello, “La dimora delle parole”, mentre direttamente dal multi-brand store Spiga 2 di Dolce & Gabbana, lo stilista livornese Lamberto Petri per la Maison du Couturier: in passerella, un insolito mix di seta e fibre naturali con rayon e jersey, per una donna eclettica e divertente.
“La dimora delle parole” di Maria Vittoria Fidotta
Tanti i designer internazionali: Juan Vidal, dalla Spagna, con una moda in equilibrio costante tra tradizione e futuro; dalla Corea, Hein Juel, con una collezione ispirata alla natura; da Bucharest, Corina Vladescu, designer dalla sensibilità gotica; da Londra la siciliana Francesca Marotta che ha studiato al London College of Fashion e ha portato in passerella un omaggio alle donne siciliane. E,infine, imperdibile il ritorno al Madeinmedi della creatività di Antonio Attisano, giovane licatese scomparso prematuramente 2 anni fa: a sfilare la sua “Sinfonia n.2”. Insomma, il Madeinmedi, anche quest’anno ha confermato la teoria secondo la quale non può esistere un’unica lingua del gusto. E, in una sola settimana ha dimostrato che i confini tra le arti sono sempre più permeabili e le contaminazioni investono tutti i campi della creatività.
Insomma: tanti i nomi e le creatività, l’anno prossimo sarà davvero un evento da non perdere!