Un viaggio tra i ricordi.
Un viaggio nella magia, negli incantesimi, nel mondo della Camargue, a maggio, durante la festa di Santa Sara, protettrice dei gitani.
Questo il mondo in cui la collezione resort 2019 di Mario Dice ci trasporta.
Un ritorno al passato, ai ricordi di Dice, alla sua visione personale di moda.
I ricordi si riflettono nel pizzo, diventano materia preziosa in ricami minuziosi che ricoprono abiti, blouse e perfino collant. Ricami che ricreano i mandala nei boleri e nelle tuniche e che ricoprono il corpo nei body tatoo.
I ricordi di storie e di gesti ritornano anche nei gioielli: orecchini che sono amuleti.
Le silhouette, fluide, ma sartoriali, accompagnano i movimenti del corpo, e creano, insieme alle frange, una sensazione di libertà. Le pieghe delle gonne, i nodi dei top e dei vestiti asimmetrici, che sembrano foulard annodati dal vento, danzano insieme ai corpi delle donne.
La raffia preziosa, le tuniche ispirate alle forme ed ai colori delle foglie di tabacco legano la collezione alla natura, punto di partenza e di arrivo.
Nei tessuti dipinti a mano ritroviamo il talento e la passione nel disegno che hanno sempre contraddistinto Mario Dice.
Una collezione però fatta anche di contrasti.
Tutta le femminilità che ritroviamo negli abiti è contrapposta a cappelli maschile ed a cowboy boots.
Contrasti che si riflettono anche nei colori: tinte strong e audaci come il viola, il giallo ed il verde lime, si contrappongono alla leggerezza del rosa cipria.
La sensualità del pizzo nero si contrappone alla limpidezza di quello bianco.
Mario Dice veste una donna libera e moderna, una nuova Talitha Getty.
Il risultato è una collezione dal cuore gitano, bohemien, ma con un approccio couture, nella quale la memoria e il passato si mescolano al moderno, all’oggi, creando un nuovo codice d’abbigliamento.