“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c’è modo di opporvisi.” (Süskind,1985)
Da “Il profumo”, uno statement che ci introduce nel mondo delle fragranze di nicchia MIRKO BUFFINI FIRENZE.
Sì, al profumo non vi è modo di opporsi, possiamo chiudere gli occhi per non vedere, distogliere lo sguardo, tappare le orecchie per non sentire, ma l’olfatto, tra i sensi è quello che più ci lascia inermi, arresi alle fragranze che raccontano storie.
Ed è per questo che una boccetta di profumo può portarci lungo un percorso fatto di richiami esotici, evocazioni orientali, ma anche di colte citazioni tratte dalla letteratura e dalla cinematografia.
Quelle del brand sono 12 fragranze che seguono un percorso edonistico fatto di arti e viaggi, ma evitando ostentazioni.
Sono 12 storie: dall’epiphany di un bacio, alle note spicy,dal sentore di muschio, il preferito dell’imperatore Zhou.
Sono percezioni, quelle dei richiami alla sfera culturale e alla letteratura giapponese, Yasujirō Ozu e Akira Kurosawa, Yukio Mishima e Murakami Haruki.
Sono 12 racconti, che esplorano mondi lontani e diversi gli uni dagli altri: Ki, Haiku, Saba, sono alcuni dei nomi di queste fragranze arricchite da note di Pink Pepper, Magnolia, Cedar Wood, Coffee and Tokka Bean.
È il valore dell’unicità quello che emerge, l’apprezzare il prodotto di nicchia, nato per soddisfare l’esigenza di una cultura ampia e trasversale.
In tutto questo, l’ulteriore valore aggiunto è che si tratta di una linea unisex, a soddisfare anche i più esigenti.
Per me, amante dei numeri primi, il preferito è già sulla lista: No.31.
Quale sarà il vostro?