'Moda in Italia': il Futurismo.

Prosegue il nostro viaggio tra le varie sezioni espositive della mostra Moda in Italia che alla Reggia di Venaria racconta attraverso splendidi abiti la storia del Paese e del nostro stile. Questa volta ne scopriamo una molto particolare e sperimentale, quella dedicata al Futurismo. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, dalla letteratura alla musica, si interessarono perfino di gastronomia… perché non di moda allora?
Anche in questo campo infatti questi artisti espressero i dettami del loro manifesto futurista, e così si trovano in mostra i disegni degli “abiti futuristi” da uomo di Giacomo Balla in cui si coglie in pieno la carica rivoluzionaria della sua proposta: tagli asimmetrici e colorazioni sgargianti, anch’esse asimmetriche. Ai tempi, nel 1914, sembrarono ai più sicuramente una proposta irriguardosa, all’avanguardia, troppo ‘futuristica’, visti ora ci regalano la misura della forza delle proposte e delle idee di quel movimento, così in anticipo sui tempi. 
Sempre di Balla è interessante il bozzetto di borsetta da donna, accessorio su cui l’artista amava sbizzarrirsi riversando la propria creatività. Ancora da donna sono il disegno preparatorio e l’abito realizzato da Balla per la figlia Luce, mentre gli altri esempi di bozzetti riguardano sempre abiti da uomo, a cui l’artista torinese si dedicò principalmente.
In mostra si può scoprire poi il tripudio di colori nei panciotti di Fortunato Depero che furono realizzati in occasione della tournée del Nuovo Teatro Futurista in un numero limitato di copie uniche e create ognuna per un amico in particolare: i futuristi li indossavano passeggiando per la città prima degli spettacoli, per fare praticamente “pubblicità vivente”. E questo ben prima dell’epoca moderna in cui fa più notizia il look di chi va alle sfilate, piuttosto che le sfilate stesse, rivelando anche una mente moderna per idee di marketing e di personal branding!

Insomma una sezione, questa dedicata al Futurismo, che mostra quanto la moda possa essere legata e considerata essa stessa  una forma d’arte, di quanto ben prima dei nostri anni moda e arte potessero incontrarsi su territori comuni e di come creativi e artisti italiani fossero all’avanguardia ben più di un secolo fa!

Giacomo Balla. Bozzetti di: abito da uomo per mattino, abito da uomo per pomeriggio e abito da uomo per sera. Acquarello su carta. Guidonia (Roma), Collezione Biagiotti Cigna. Provenienza: Casa Balla. 1914.

Giacomo Balla. Studio di borsetta con linee di velocità. Acquarello su carta. Guidonia (Roma), Collezione Biagiotti Cigna.
Provenienza: Casa Balla. 1916.

Giacomo Balla. Studio per abito. Inchiostro, tempera e smalto su carta. Guidonia (Roma), Collezione Biagiotti Cigna.
Provenienza: Casa Balla. 1928-29
Vestito da donna, 1930. Stoffa cucita e legno dipinto a smalto (per la fibbia della cintura). Guidonia (Roma), Collezione Biagiotti Cigna. Inv. n° BG/450.
Provenienza: Casa Balla (Inv. N° 101). 

Giacomo Balla. Modello di golf. Matita, inchiostro e tempera su carta. Guidonia (Roma), Collezione Biagiotti Cigna.
Provenienza: Casa Balla. 1930 circa.

Giacomo Balla. Modello di prendisole per mare. Matita, inchiostro e tempera su carta. Guidonia(Roma), Collezione Biagiotti Cigna.
Provenienza: Casa Balla. 1930 circa.

 

Fortunato Depero. Panciotto futurista (realizzato per F. T. Marinetti), 1924. Panno di lana cucito a mosaico su canovaccio di cotone. Milano, Collezione privata.
Provenienza: Roma, F. T. Marinetti; Roma, Benedetta Cappa Marinetti.

Fortunato Depero. Panciotto futurista (realizzato per Umberto Notari), 1923/24. Panno di lana cucito a mosaico su canovaccio di cotone. Riva del Garda (Trento), Collezione privata.
Provenienza: Milano, Collezione privata.

Fortunato Depero. Panciotto futurista (realizzato per Tina Strumia), 1924. Panno di lana cucito a mosaico su canovaccio di cotone. Trento, Museo G. Caproni.
Provenienza: Pompeo Azari, Pallanza.

  1. mary Rispondi

    Non sapevo che i futuristi avessero sperimentato anche nella moda! interessantissimo, e che bello il bozzetto della borsa!

  2. Elleci Rispondi

    Ammetto pure io la mia ignoranza a riguardo : chi sapeva che Balla facesse pure il designer di borse……..?!!?!?
    Grazie blogger per questa curiosa / interessante scoperta!!

  3. Nicola Bedussi Rispondi

    Congratulazioni Stefano per questo bellissimo articolo. Penso che nel DNA italiano il futurismo e l’innovazione siano tuttora predominanti basta pensare all’indimenticabile Gianni Versace. Non dimentico inoltre le tue pillole,più futuriste di cosi by by

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